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Aborto o abbandono: un sondaggio agghiacciante? Il punto di vista dei nostri lettori e di Melita Cavallo

L’adozione del nascituro, il tema principale del nostro convegno internazionale “Oltre l’aborto, la speranza nell’abbandono“, che si terrà dal 27 al 29 agosto nell’ormai consueta cornice di Montecolombo (Rimini) sta scatenando un acceso dibattito. L’Associazione ANFAA si scandalizza e, dimostrando scarsa conoscenza del tema, accosta, del tutto impropriamente, l’adozione del nascituro alla denuncia di alcuni casi di “illegittima sottrazione dei minori dai loro congiunti.

Anfaa: l’adozione in pancia? Una sconvolgente proposta! Ai.Bi.: prima di giudicare, occorre informarsi

Non si comprende francamente la critica di alcune associazioni di famiglie adottive che si oppongono alla proposta di Ai.Bi. di promuovere le adozioni del nascituro, anche chiamate adozioni “in pancia”. Sterile e del tutto fuorviante, in particolare, la polemica innescata dall’associazione ANFAA che impropriamente accosta l’adozione in pancia alla denuncia di alcuni casi, recenti e meno recenti, di “illegittima sottrazione dei minori dai loro congiunti”.

Una single come mamma

Forse canterò fuori dal coro di Beth Ditto ( sul numero di giugno), ma tutti si battono per i diritti dei gay – ok , giustissimo – quando anche per i diritti di noi single siamo nel Medioevo.Ho una casa, un lavoro, un’auto ma non un compagno.

Quando i bambini hanno bisogno del Tar per far valere i propri diritti

Cara Ministro Severino, non Le sembra assurdo che in Italia non esiste ancora la banca dati dei minori adottabili e delle coppie disponibili all’adozione? Si tratta di uno strumento previsto nell’art. 40 della legge n. 149/2001 che avrebbe dovuto essere attivato già nell’ottobre 2001, ma che ancora purtroppo non esiste.Questa banca dati serve per rendere disponibili i dati fra i 29 Tribunali per i minorenni.

Adozioni Internazionali: le incomprensibili decisioni del Ministro Riccardi. Le veementi reazioni degli enti autorizzati

Una decisione incomprensibile quella del Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi, che il 18 luglio ha nominato Commissario della CAI Francesco M. Menillo, Presidente dell’Associazione Coordinamento Famiglie Adottanti in Bielorussia. Una nomina che lascia particolarmente basiti. Non solo la Bielorussia rappresenta un piccolo Paese che vanta un numero poco significativo rispetto al totale delle adozioni internazionali realizzate in Italia.

La corsa agli sprechi dell’adozione internazionale, è la volta della Regione Lazio: aprire uno sportello inutile

Nel Lazio ci sono ben 30 enti autorizzati con le loro relative sedi. Ebbene, secondo i responsabili dell’ente Regione non bastano. Hanno così pensato di sprecare un po’ di soldi e di aprire uno sportello pubblico per l’adozione internazionale in convenzione – addirittura – con l’ente pubblico piemontese ARAI, definito dallo stesso settore pubblico come «un modello da non imitare». L’annuncio è stato dato dalla presidente della Regione, Renata Polverini, il 9 luglio.

Radicali: «Meglio abortire che abbandonare». Figli abbandonati: «Per fortuna mia madre ha scelto la speranza dell’abbandono»

A colpi di riflessioni provocatorie il dibattito su aborto, abbandono e adozione divampa sul web. Il sito L’Antiperbenista pubblica un post dei Radicali Italiani che irride il tema del Convegno promosso da Ai.Bi.: ‘Oltre l’aborto, la speranza dell’abbandono’. Contemporaneamente sul sito di Ai.Bi. appare la lettera di una donna, figlia abbandonata e adottata. Che svela una sorpresa…
> Sondaggio: meglio abortire o abbandonare?

Minori fuori famiglia nelle comunità educative, un business da un miliardo. Ma se fossero tutti affidi?

L’infanzia italiana è stata tradita. È la dichiarazione di un articolo apparso sul quotidiano Il Secolo XIX di martedì 10 luglio: il pezzo denuncia un giro d’affari che in Italia verrebbe lucrato sui contributi emessi a favore delle comunità educative, i centri nei quali si trovano ospiti 22mila minori fuori famiglia. Il business che l’articolo denuncia varrebbe un miliardo: anziché adoperare al meglio i contributi, che vanno dai 70 ai 120 euro al giorno per singolo ospite, gli enti e le associazioni che le ricevono ci lucrerebbero sopra.

Riforma dell’adozione internazionale: perché Ai.Bi. fa tutto da sola? Le altre associazioni non sono interessate o è Ai.Bi. a non coinvolgerle?

Oltre la crisi, verso la nuova legge. Con queste parole è stato lanciato nel 2012 il progetto di riforma delle adozioni internazionali contenuto nel Manifesto, documento che mostra i principi innovativi con i quali Ai.Bi. propone di rivitalizzare l’adozione. Un sito web italiano l’8 luglio ha dedicato una critica alla proposta contenuta nel Manifesto.

«Bolivia: partiamo con la speranza di far riaprire le adozioni internazionali»

Una delegazione di Ai.Bi. Giovani parte da Milano per la Bolivia, Paese chiuso alle adozioni internazionali da ormai cinque anni, allorché nel 2007 non furono più rinnovati gli accordi con gli enti autorizzati italiani. Obiettivo di Ai.Bi.G., favorire il rinnovo degli accordi attraverso la sensibilizzazione delle autorità locali sui benefici dell’adozione internazionale. Non è un caso che a partire siano due ragazzi.

Cina: 600mila minori rimasti senza genitori. Al via una modifica della legge sull’adozione internazionale

Una ricerca del 2009 dimostra come in Cina siano circa 600.000 i bambini che sono rimasti senza genitori ma vivono al di fuori della protezione dello Stato e quindi con parenti di vario genere. Zhang Shifeng, direttore del CCCWA, ha sottolineato che a fronte di una serie di verifiche si è constatato che molti di essi vivono con nonni o zii che non ne hanno cura – se non addirittura, in alcuni, casi ne abusano.

Manifesto Oltre la Crisi, verso le 10mila firme: parte il tam-tam delle coppie, 1079 adesioni raccolte grazie al passaparola di una sola famiglia

1079 firme tutte insieme. È stato un insegnante, tre volte padre adottivo: lo scorso maggio ha raccolto l’appello di Ai.Bi. e, stampata una copia del Manifesto e dotatosi dell’apposito foglio per le sottoscrizioni, lo ha presentato a conoscenti, amici e vicini utilizzando una formula tanto efficace quanto semplice, a portata di tutte le coppie. Vediamo insieme come ha fatto.

Minnesota, adozioni internazionali al minimo storico: il cuore dell’America accogliente che non riesce più ad adottare

Dalle 923 alle 355 adozioni internazionali, nell’arco di soli sei anni. Siamo nel cuore dell’America che adotta, in quello che dati e media dichiarano lo Stato più accogliente al mondo. È il Minnesota, capofila del gigante assoluto delle adozioni, gli Stati Uniti. Il top del top. Ma è una vetta su cui gravita, per ragioni che sfuggono al controllo delle agenzie e delle stesse autorità americane, una fitta nube di crisi.

Le spese inutili dell’adozione internazionale: come far risparmiare all’Italia milioni di euro, e contemporaneamente fare più adozioni e seguite meglio

Spending review al rush finale: il decreto sulla revisione della spesa pubblica è in dirittura di arrivo. Anche il settore delle adozioni internazionali necessita di una profonda revisione. La proposta è venuta da Ai.Bi. il 3 maggio scorso ed è stata in pochi giorni rilanciata da diversi deputati, sotto forma di interrogazioni parlamentari al Ministro della Giustizia Paola Severino. Ecco tutte le voci di spesa da tagliare.

Adozioni internazionali dall’oriente, primi segnali di riapertura: si comincia con Vietnam-Irlanda

Tre anni di buio e si riparte. Sui maggiori quotidiani irlandesi, dall’Independent allo Herald, il ritornello si ripete: il Vietnam riapre alle adozioni internazionali verso l’Irlanda dopo tre anni di sospensione. Per le 200 coppie adottive che hanno depositato i dossier prima del fatidico 2009, anno del grande stop, si torna a respirare speranza. I dati resi noti dalla stampa parlano di 19 coppie che arrivarono a poche settimane dal termine appena prima che il Paese chiudesse.

Christian, figlio adottivo di 18 anni verso Olimpiadi 2016: tornare da campione nel Paese che ti aveva abbandonato

«Torno nel Paese dove sono nato. Io sono di Sao Paulo. Dovrò stare una prima settimana in albergo, poi cambierò domicilio iniziando due allenamenti al giorno e una partita ogni settimana. Fino al 14 luglio, quando incominceranno gli allenamenti in nazionale». Christian è coinvolto in un progetto speciale: la costruzione di una squadra in grado di competere alle Olimpiadi del 2016, che si terranno a Rio de Janeiro. Il mister della nazionale vuole vedere il ragazzo all’opera.

A Goma, in mezzo alle bombe. Come si lotta per i bambini abbandonati tra polizia, locali vietati e coprifuoco

Ci scrive Eddy Zamperlin,  nostro volontario a Goma – capoluogo della provincia del Nord Kivu nella Repubblica Democratica del Congo, città di confine con il Ruanda, in una delle zone più calde del pianeta – in missione per riaprire le adozioni internazionali nel Paese.
Dopo un periodo di assenza Ai.Bi. ora è tornata in città, nonostante gli scontri militari quotidiani che si susseguono tutto intorno, per monitorare la situazione in cui vivono centinaia di orfani ospiti dei centri, e per ridare loro una famiglia tramite il reinserimento familiare e l’adozione internazionale.

Eurochild ai Capi di Stato: se non si pensa ai bambini dalla crisi non si esce

Lo scorso 27 giugno, l’Assemblea Generale di Eurochild, network di associazioni e individui che lavorano in tutta Europa per migliorare la qualità di vita dei bambini e dei giovani cui aderisce anche Ai.Bi., ha indirizzato un appello ai Capi di Stato evidenziando la convinzione che una soluzione di lungo termine della crisi e una giusta integrazione sociale saranno possibili solo se i leader della UE metteranno l’interesse dei bambini al centro delle loro decisioni.

Cina: riprendono le adozioni di gruppo, 10 coppie tutte insieme sullo stesso aereo

Cina, 30 giugno: genitori, si parte! Buon periodo per le adozioni internazionali in Cina: all’accordo firmato da Ai.Bi. il 7 maggio è seguita la prestigiosa e significativa visita dell’autorità centrale cinese, il CCCWA, alla sede centrale di Mezzano e i tempi di attesa medi si sono ridotti a pochi mesi. Mancano solo poche ore e un nutrito di gruppo di 20 genitori sbarcherà in Cina, per adottare 10 piccoli.

Adozioni internazionali e politica estera. Obama e Putin discutono personalmente di visti per l’adozione

E’ avvenuto nell’ambito della discussione sull’espansione delle relazioni tra i due Paesi che include la semplificazione del regime dei visti. Le due superpotenze infatti hanno fino ad oggi enormi difficoltà quando si tratta di concedere visti di ingresso ai figli adottivi. Il fatto che i due Presidenti abbiano personalmente affrontato il tema cercando una soluzione congiunta rappresenta di per sé un fatto di natura eccezionale e di grandissima rilevanza pratica.

Crisi delle adozioni, la parola a Gianfranco Arnoletti presidente di CIFA Onlus: «Arrestiamo l’emorragia di coppie»

«Se la società vuol crescere può farlo solo con i figli. Oggi si può giustificare tutto con la crisi economica e la scarsità di risorse, ma la scusa non regge se si parla di bambini. Per questo sono favorevole a modificare l’adozione». Arnoletti liquida il brutto ricordo di Ambra Enrico & soci ed esterna generose dichiarazioni sul cambiamento che s’ha da fare: «Dobbiamo arrestare l’emorragia di coppie, ben venga un atteggiamento destinato a non spaventarle più».

Famiglie adottive cercasi

«Purtroppo, quando questi bambini arrivano alla maggiore età vengono sbattuti in strada. Molti diventano delinquenti o prostitute… La percentuale dei suicidi è altissima in queste categorie».

Il ministro Riccardi ha un piano per pilotare l’adozione fuori dalla crisi?

19 giugno: in Parlamento un deputato, Renzo Lusetti dell’UDC, rivolge un’interrogazione ad Andrea Riccardi. Oggetto dell’interrogazione è quanto Ai.Bi. ha denunciato a gran voce il 7 giugno, giorno in cui il Consiglio dei Ministri ha varato il Piano nazionale per la Famiglia. Risultato? La solita amara constatazione: l’adozione è un tema che sta a cuore a tanti, eccetto che al Governo dei Tecnici. Davanti ai silenzi del Governo, siamo veramente soli?

Sospendere le adozioni internazionali dall’Africa o regolamentarle? Le 6 proposte per un’adozione perfettamente trasparente

I partecipanti alla 5a Conferenza sulle Politiche internazionali per i Bambini Africani hanno lanciato un appello: arrestare l’aumento delle adozioni internazionali dall’Africa. E accusano: le procedure sono inficiate da fini di lucro.
Ma la soluzione non è mai la sospensione delle adozioni. Una misura estrema di questo genere avrebbe l’unico risultato di penalizzare i minori abbandonati, che sono solo vittime di questa situazione. Il loro diritto a una famiglia non può essere procrastinato.

Cambiare la cultura dell’adozione: Ai.Bi. potenzia l’area della Comunicazione. AAA comunicatori cercasi

Ai.Bi. assume tre nuove figure per potenziare l’area Comunicazione per combattere la crisi delle adozioni internazionali cambiando la cultura. E’ ormai noto che attraversiamo una grave crisi delle adozioni internazionali ove abbiamo assistito, in soli 5 anni, ad un crollo del 49% nel numero di decreti di idoneità emessi dai tribunali dei minori che sono passati dai da 6.273 del 2006 a 3.179 del 2011.

Cambogia: i rischi per i bambini di strada

I bambini di strada in Cambogia sono in pericolo di abuso sessuale, traffico di esseri umani e di incidenti stradali quando chiedono l’elemosina, e le loro famiglie sono spesso le colpevoli. Tra 10.000 e 20.000 bambini lavorano per le strade di Phnom Penh, secondo un sondaggio delle ONG locali nel […]

Mongolia: una buona notizia che riguarda 2 minori ospiti dell’Istituto “Children Nursing and Upbringing Education Centre”

UlaanBaatar, 22 giugno 2012 Cari amici, Questa settimana dalla Mongolia una buona notizia che riguarda 2 minori ospiti dell’Istituto “Children Nursing and Upbringing Education Centre”. Il centro e’ supportato da Ai.Bi. grazie al Progetto co-finanziato UE “Strengthening Alternative Care Social Services for Children in Ulaanbaatar”, tuttavia le necessita’ sono sempre […]

Kafala e bambini abbandonati, Vincenzo Spadafora, Garante per l’Infanzia: “Ci vuole una legge e deve essere approvata entro il mandato di Monti”

L’infanzia italiana è in difficoltà, e anche la sua Autorità Garante non se la passa bene. Raggiungiamo Vincenzo Spadafora, Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, per un’intervista. «Vale la pena iniziare dicendo che il nostro Ufficio non è stato messo in condizione di lavorare. Non abbiamo ricevuto il regolamento interno, che deve essere approvato dal presidente del Consiglio dei Ministri e che ci permetterà di operare. Questo è frutto di un’anomalia».