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Family house. Costruiamo un sogno per i bambini in difficoltà familiare: si può…con i prodotti de L’Oréal Paris e Tigotà

L’Oréal Paris rinnova il suo impegno nel sociale, questa volta attraverso un’azione di sostegno per l’importante progetto “Family House” dell’ Associazione Amici dei Bambini, impegnata fin dal 1986 nella lotta all’abbandono dei minori, dando loro una famiglia e garantendogli il diritto di essere figli. In particolare, il progetto “Family House” lanciato nel 2013 si prefigge l’obiettivo di fornire servizi a 360° a sostegno della famiglia e dell’accoglienza familiare dei minori in difficoltà.

Cosa posso fare per i migranti?

In attesa di capire quale sarà la risposta europea sulla questione dei migranti, è bene sapere che chiunque può dare il proprio contributo. Come? Rivolgendosi alle associazioni che danno supporto e chiedono donazioni per sostenere i profughi; impegnandosi in prima persona tramite il volontariato; cercando di adottare un bambino a distanza o di ricorrere all’istituto dell’affido.

Un anno in più, frequenza elastica e insegnante di riferimento: ecco la scuola più vicina ai bambini adottati

Tra pochi giorni inizia la scuola e con questa arrivano tante novità. Alcune riguardano proprio i bambini adottati. La “buona scuola” prevede, infatti, l’applicazione delle Linee di indirizzo per favorire il loro inserimento scolastico. Un grande successo per le famiglie adottive che, in questi anni, si sono spese per superare gli ostacoli all’integrazione dei loro bambini.

Emergenza Profughi. Germania e Austria la nuova Terra Promessa.

Germania e Austria sono la nuova Terra Promessa per migliaia di profughi che vedono nei due Paesi la porta d’accesso per la libertà e una vita dignitosa lontana da fame, disperazione e povertà.  Una speranza che viene accolta, è proprio il caso di dirlo, dai cittadini stessi che, non solo, non respingono trincerandosi in inumani atteggiamenti di chiusura mentale e fisica delle frontiere, ma anzi vanno concretamente incontro ai migranti.

Venezuela. Bambini strappati ai genitori, deportazioni in Colombia e case segnate per essere demolite.

Altre frontiere, altre espulsioni, altri bambini che soffrono: nella zona di confine tra Venezuela e Colombia quasi 300 minori sono rimasti da soli dopo le deportazioni ordinate da Caracas del padre o della madre, in qualche caso di entrambi, in territorio colombiano. Scene di quotidiana disperazionebambini separati dai genitori, distruzione di abitazioni, aggressioni fisiche contro chi deve abbandonare il Venezuela.

Il mio sogno? È già tanto essere qui, in salvo

Se gli chiedi quale sia il suo sogno ora che è in Italia, Aboubacar ti guarda, quasi sorpreso da quella domanda: «Il mio sogno l’ho già realizzato quasi per intero: essere qui, in salvo, con mia moglie che aspetta un bambino».  A raccontare le storie dei due profughi, ospiti del Centro di accoglienza di Ai.Bi. , La Tenda di Abramo, è Vita.it.

Quel reclamo di due mamme gay: “La bimba è nera”

Due “mamme” gay fanno causa alla banca del seme perchè una delle due  è stata fecondata con lo sperma sbagliato e invece di un a bimba “caucasica” è nata una bimba dalla pelle scura. Ecco che la nascita di un figlio diventa a tutti gli effetti oggetto di una compravendita con tanto di “richiesta di risarcimento danni”, qualora il bambino non soddisfi pienamente le aspettative.

Papa Francesco. “Ogni parrocchia, ogni santuario, ogni monastero, ogni comunità religiosa d’Europa accolga una famiglia di profughi”

Ognuno deve fare qualcosa per i profughi. O aprendo le porte di casa propria o aiutando chi può accogliere. E per prima a dare l’esempio sarà la Chiesa stessa. A ribadirlo oggi durante l’Angelus, è stato Papa Francesco che di fronte alla “tragedia di decine di migliaia” di persone che “fuggono dalla morte per la guerra e per la fame” ha chiesto a tutte le parrocchie, comunità, monasteri e santuari d’Europa di ospitare una famiglia di profughi. A cominciare dalle due parrocchie del Vaticano.

Cosa fare per evitare i morti in mare? In molti lo dicono ma nessuno lo fa: perché?

Cosa fare per evitare i morti in mare? Creare nei vari Paesi di crisi una rete di avamposti di assistenza e accoglienza dei profughi richiedenti asilo, inserirli in un programma di sicurezza gestito da operatori umanitari internazionali grazie ai quali raggiungere, percorrendo dei corridoi umanitari con mezzi di trasporto protetti, i Paesi di destinazione: l’Italia o altro Paese europeo. Questo in estrema sintesi la proposta che Ai.Bi., Amici dei  Bambini, rivolge a tutti gli operatori umanitari per arginare il dramma dei migranti che si affidano ai viaggi della speranza con i tristi epiloghi della cronaca.

Belgio. A Tournai i cittadini accolgono i rifugiati tra gli applausi

Applausi, striscioni di benvenuto, parole di incoraggiamento: questa è stata l’accoglienza che gli abitanti di Tournai, cittadina del Belgio, hanno riservato ai primi 80 rifugiati al loro arrivo in città. I rifugiati sono stati “investiti” da un’ondata di umanità e da un caloroso e commovente benvenuto che li ha  “accompagnati” nella caserma di Saint-Jean.

Fiocco azzurro a Lampedusa….nasce un bimbo su una motovedetta

Nella serata di ieri, 3 settembre, le unità navali della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera che fanno base a Lampedusa sono intervenute in due operazioni di soccorso. Tanti i morti ma anche un lieto evento: una donna nigeriana ha dato al mondo la sua creatura. Così la cp 324  ha fatto da culla al bambino nato tra le mani dei medici di bordo e gli applausi di tutto l’equipaggio.

Come si può restare sordi al grido di un bambino abbandonato?

Gesù non vuole vedere soffrire né noi adulti né i bambini abbandonati. Per questo si avvicina a noi, ci parla. “Effatà”, ordina. “Apriti” all’accoglienza, non restare sordo e ancorato ai pregiudizi. Una famiglia non rimanga quindi chiusa tra le sue mura di casa, ma sia testimonianza di accoglienza ed esempio per tutti.

“Sai come mi sono salvata dall’abbandono? Urlando a più non posso”

“Mamma, quando ero piccola eri già nel mio cuore!”. Maria Pia Tavano, 4 anni e mezzo, ha occhi a mandorla e capelli lunghi come le principesse Disney. “A scuola dicono che assomiglia a Elsa di Frozen!” – racconta mamma Anna – ma il suo aspetto non deve trarre in inganno: è forte e combattiva. Del resto, si è salvata così dall’abbandono: urlando a più non posso!

Colombia: “Non voglio lasciare mia sorella qui: vi prego, adottate anche lei!”

La tenacia e la caparbietà di due genitori di Lentate sul Seveso hanno vinto contro ogni ostacolo e hanno permesso di aprire le braccia all’accoglienza di due fratelli. Quella di Fausto e  Angela Luzzi è una storia di amore e al tempo stesso una battaglia per portare a casa la sorellina del figlio Brayan, adottato in Colombia nel maggio 2013.

I vescovi italiani: “Che ogni parrocchia accolga 5 migranti ”

Piccole comunità che, da un lato, offrano ai migranti un’accoglienza a misura di famiglia e, dall’altro, contribuiscano a garantire la sicurezza nel territorio che li ospita. È questo il “piano” della Chiesa per far fronte a quello che si sta delineando sempre più come il più imponente movimento migratorio che si sia mai verificato in Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Profughi dalla Siria . Aiutiamoli nel loro Paese: solo così i bambini come Aylan non saranno più costretti a morire annegati

I perseguitati muoiono perché chi dovrebbe accoglierli e difenderli dai loro persecutori, finge di non sapere, volgendo altrove lo sguardo.  Cosa si può fare “prima”, come aiutarli a non cadere nella disperazione tale da abbandonare case e affetti e rischiare la morte in mare e nel deserto? Aiutarli a casa loro, creare nel loro Paese le condizioni di una vita dignitosa e al sicuro. Per questo da oltre un anno Ai.Bi. è in Siria e lavora con la campagna “Io non voglio andare via!”

Papa Francesco: “L’adozione di un bambino abbandonato, che ricomincia a vivere, ci spiega l’agire di Dio nel mondo più di mille trattati teologici”.

Un solo sorriso miracolosamente strappato alla disperazione di un bambino abbandonato  che ricomincia a vivere, ci spiega l’agire di Dio nel mondo più di mille trattati teologici”.  Un sorriso, il  tesoro più prezioso che una famiglia è in grado di regalare a un bambino abbandonato, accogliendolo in casa propria donandogli così quell’amore, quel calore, quelle carezze di cui ha un disperato bisogno. Lo ha detto Papa Francesco all’udienza generale in Piazza San Pietro, proseguendo la sua catechesi sulla famiglia.

La spiaggia su cui muore l’Europa

Si può pubblicare la foto di un bambino morto sulla prima pagina di un giornale? Di un bambino che sembra dormire, come uno dei nostri figli o nipoti? Fino a ieri sera ho sempre pensato di no. Questo giornale ha fatto battaglie perché nella cronaca ci fosse un limite chiaro e invalicabile, dettato dal rispetto degli esseri umani.

“Abbiamo impiegato due anni per attraversare la Libia: ora la ‘Tenda di Abramo’ può diventare la culla del nostro bambino”

Lateef e sua moglie sono due di quelli che ce l’hanno fatta. Arrivano dalla Nigeria, sono usciti indenni dalla polveriera libica e dopo 4 interminabili giorni in mare sono approdati in Calabria. Da lì sono stati inviati all’oratorio milanese di Bruzzano e quindi trasferiti al centro di accoglienza “La Tenda di Abramo”.

Accoglienza dei minori stranieri non accompagnati: 1800 famiglie in Italia pronte ad aprire le porte di casa ma ferme al palo. Perché?

La “soluzione” dei grandi centri di accoglienza  è quella giusta? Se si ‘stipano’ centinaia o migliaia di persone in stanzoni senza le minime e basilari misure di accoglienza umana, non è inevitabile esasperare atteggiamenti non ‘consoni’? L’alternativa a queste strutture ci sono: sono i piccoli centri di accoglienza per i profughi e le famiglie per i minori stranieri non accompagnati. Ma alle istituzini sembra non interessare e 1800 famiglie pronte all’accoglienza vengono lasciate al palo. E mentre la Germania si prepara ad accogliere circa 750mila rifugiati, in Italia prolifera il business dei grandi centri. Perché?

Il dono dell’adozione con gli occhi dei bambini.Jamien “Mio fratello mangia sempre patatine, ecco perché ha l’epatite P !”

“Mio fratello mangia sempre patatine, ecco perché ha l’epatite P!”. In casa Paggi, a Recanati, il primo ad aver sdrammatizzato sul bisogno speciale di Shun Li è stato proprio il fratello Jamien, 8 anni, anche lui cinese di nascita. Shun Li, 3 anni, è arrivato in Italia la scorsa estate da Xi’An e da allora ha dimostrato sempre di essere una buona forchetta.

Libia. Dopo la morte di Gheddafi, noi famiglie di colore siamo diventate i capri espiatori di ogni delinquente

Se gli chiedi quale sia il suo sogno ora che è in Italia, Aboubacar ti guarda quasi sorpreso da quella domanda. “Il mio sogno l’ho già realizzato quasi per intero – ti spiega -: essere qui, in salvo, con mia moglie che aspetta un bambino. “Quasi per intero” perché una parte dell’impresa è ancora da compiere: riuscire a portare in Europa anche le due bambine che lui e sua moglie hanno per il momento lasciato in Guinea con la nonna paterna. Aboubacar ha 24 anni e un passato da calciatore di buon livello in Libia, fin dagli ultimi anni di Gheddafi.

Affido familiare o sostegno a distanza: appello alle famiglie italiane per non restare solamente a guardare

Gestire le migrazioni nel Mediterraneo in modo nuovo. Questa è una certezza la cui evidenza non può essere più messa in discussione e di cui si rendono sempre più conto i grandi leader europei. A poco, se non a nulla, servono i grandi centri di accoglienza che nella loro promiscuità e sovraffollamento, portano all’esasperazione i profughi che vi giungono, favorendo a volte fenomeni di illegalità. Il tutto sotto gli occhi indifesi di bambini che sempre più numerosi sbarcano sulle nostre coste. Per loro Ai.Bi rilancia il progetto Bambini in Alto mare: l’accoglienza familiare.

Adozioni internazionali. Blundo (M5S): “Lo Stato deve stare al fianco delle coppie e dei bambini”

“L’adozione internazionale dovrebbe essere una priorità dello Stato. L’inserimento in famiglia è la vera cultura dell’integrazione. È l’unico ambiente in cui un figlio, sia esso biologico o adottivo, può crescere serenamente”. Ne è certa Enza Blundo la senatrice di M5S  che ha ribadito il concetto intervenendo al convegno internazionale “Adozione internazionale in cerca di futuro”

Prefettura di Milano. Una rete di 12 enti non profit per dare una seconda chance: ecco la giusta accoglienza

C’è un’ Italia che accoglie. Un’Italia che non giudica, che apre le sue porte a chi è alla ricerca di una seconda possibilità. A questo servono le 13 cooperative dell’accoglienza, tra cui “La Tenda di Abramo” di Ai.Bi.: sono loro la “rete” su cui si appoggia la Prefettura di Milano per la gestione dell’emergenza profughi e richiedenti asilo.

Profughi. Le famiglie della ‘Tenda di Abramo’ hanno bisogno di te: porta vestiti, scarpe e soprattutto la tua energia

Sono famiglie con i loro figli, una di qualche settimana. Sono gli ospiti del centro di accoglienza “La Tenda di Abramo” gestita da Ai.Bi in accordo con la Prefettura di Milano, e hanno bisogno del vostro aiuto. Servono vestiti nuovi per uomo, donna neonati e bambini (dai 3 ai 6 mesi; dai 9 ai 12 mesi); c’è anche esigenza di reperire scarpe, soprattutto hanno bisogno del tuo tempo e della tua attenzione. 

Il dramma dell’immigrazione. Ucraino dona la sua vita, ivoriano accusato del massacro di due coniugi. Chiudere subito i centri di accoglienza disumani

Anatolij e Mamadou rappresentano i due volti opposti, estremi, dell’immigrazione. L’uno sarà sempre ricordato come un eroe che ha scelto di sacrificare la propria vita per salvarne altre. L’altro forse è un efferato assassino. Il primo era in Italia con la famiglia: una moglie e due figli che ora lo piangono disperati. Il secondo viveva ammassato insieme ad altre centinaia di migranti come lui in una struttura indegna di essere definita centro di accoglienza. Quell’accoglienza che va profondamente rivista, come le vicende di Anatolij e soprattutto di Mamadou dimostrano.

Buratti (Asl Milano 1). “L’adozione è un tragitto che servizi e coppie debbono intraprendere insieme”

I servizi sociali al fianco delle famiglie e dei bambini adottati: in ogni singolo momento e tappa del complesso e a volte lungo iter adottivo. Quando il servizio pubblico, in questo caso l’Asl Milano 1, diventa un punto di riferimento per quelle coppie che si vogliono avvicinare all’accoglienza di un minore straniero. L’Asl Milano 1 un esempio virtuoso di quando il servizio pubblico funziona e può essere un valido aiuto per contrastare il crollo delle adozioni internazionali.

Ruslan Adriano Cristofori. “Non devi essere pronto per fare il genitore adottivo: e’ un istinto naturale”

Non bisogna essere pronti per l’adozione. Non devi essere pronto per fare il genitore: è un istinto naturale. Devi essere semplicemente pronto ad amare quel bambino, biologico o adottivo che sia. Solo così lui sarà e si sentirà un fortunato”.  E fortunato lui sa di esserlo, ne ha piena consapevolezza con una maturità ed un’educazione eccezionale per la sua età. Lui, Ruslan Adriano Cristofori, medaglia d’argento ai Giochi europei di Baku nei tuffi, figlio adottivo è il nuovo testimonial di Ai.Bi.

Adozioni: l’Africa le chiude perchè non sa cosa sono veramente

L’Africa e il futuro delle adozioni internazionali è uno dei temi al centro del convegno  che si è concluso ieri (27 agosto) a Gabicce Mare. Vita.it ha intervistato l’avvocato Martin Kasereka Musavuli Okende, esperto di adozioni, della Repubblica Democratica del Congo, per capire dove sta andando il Continente, soprattutto dopo il documento approvato dall’East African Legislative Assembly sulla protezione dei diritti dei bambini, che sembra introdurre una stretta sulle adozioni da parte dei paesi occidentali.

Adozioni internazionali dimezzate in Italia dal 2010. E in Spagna c’è il sorpasso delle fecondazioni assistite

Una crisi che investe Paesi accoglienti e Paesi d’origine, con numeri da brivido e che fanno temere il peggio (la fine delle adozioni internazionali) se non si fa subito qualcosa. A livello europeo, se non mondiale. Nel 2010 le coppie italiane hanno adottato 4.130 bambini nel mondo, nel primo semestre del 2015 sono solo 850 i bambini che hanno trovato una famiglia in Italia. Approfondisce l’argomento Repubblica.it, in un articolo a firma di Andrea Gualteri “Adozioni internazionali dimezzate in Italia dal 2010. E in Spagna c’è il sorpasso delle fecondazioni assistite”.

Con questi numeri adozione internazionale a rischio estinzione

Un crollo vertiginoso e continuo. Così si presentano i numeri delle adozioni internazionali in Italia. 4.130 mila bambini d’origine straniera adottati nel 2010, 4.022 nel 2011, 3.106 nel 2012 e 2.825 nel 2013. Ma – secondo l’organizzazione umanitaria – sono solo 2 mila nel 2014 e 850 nel primo semestre del 2015. Ad illustrare questi dati, resi noti nel corso del Convegno a Gabicce, l’Agensir, Servizio informazione religiosa, nell’articolo “Con questi numeri adozione internazionale a rischio estinzione”, a firma di Francesco Rossi.

Arnoletti (Cifa): “Necessario rifondare tutto il sistema, senza credere che qualità e quantità non possano stare insieme”

Il dualismo tra qualità e quantità delle adozioni internazionali? Una bufala. Ne è certo Gianfranco Arnoletti, presidente di Cifa for Children intervenuto giovedì 27 agosto a Gabicce Mare, nel corso della tavola rotonda svoltasi nell’ambito del convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”.

Graziani (I fiori semplici): “Il governo ammetta che non crede alla gratuità dell’adozione internazionale”

Lo Stato italiano ha spaccato in due la genitorialità. Alcune forme, dalla procreazione medicalmente assistita all’adozione nazionale, sono economicamente sostenute e i loro costi assorbiti dal Servizio Sanitario Nazionale. Di contro, l’adozione internazionale è invece abbandonata a se stessa e i suoi oneri interamente a carico delle famiglie.

Ardizzi (Oltre l’Adozione): “Dagli ultimi 3 governi solo disinteresse per l’adozione internazionale. Serve tornare all’operatività del 2011″

C’è una data che rappresenta uno spartiacque nella storia dell’adozione internazionale in Italia. È il 16 novembre del 2011. Dopo quella data niente sarebbe stato più come prima. L’excursus storico per spiegare la crisi attuale è stato tracciato da Pietro Ardizzi, portavoce del coordinamento di enti autorizzati “Oltre l’Adozione”.

Speciale (Forum delle Associazioni Familiari): “La perdita del senso di collegialità della Cai dipende da una scelta politica di disinteresse”

Da chi più di ogni altro rappresenta le famiglie italiane, il mondo dell’accoglienza si aspetta una mobilitazione nei confronti di chi sta affossando l’adozione internazionale. Lo hanno chiesto ad Andrea Speciale, rappresentante del Forum delle Associazioni Familiari, le famiglie presenti a Gabicce Mare.

Monya Ferritti (CARE). “Investire nuovamente nel Ministero della famiglia per sostenere le famiglie fragili e accoglienti, adottive e affidatarie”.

“Mettere al centro l’Adozione internazionale nell’agenda politica del Governo è un passaggio essenziale per realizzare il diritto dei bambini a una famiglia” Lo ha detto Monya Ferritti, presidente del Care, nel suo intervento con cui si sono chiusi i lavori del convegno a Gabicce Mare (Pesaro Urbino). “Occorre investire nuovamente nel Ministero della famiglia che – ha aggiunto – non si occupi di questo tema  ideologicamente ma metta in campo tutte le risorse per sostenere le famiglie italiane in particolare quelle fragili e accoglienti, adottive e affidatarie”

Blundo (M5S, Vicepresidente Commissione parlamentare infanzia). “L’adozione internazionale dovrebbe essere una priorità dello Stato”

“L’inserimento in famiglia è la vera cultura dell’integrazione. E’ l’unico ambiente in cui un figlio, sia esso biologico o adottivo, per una crescita serena del minore”. Lo ha detto Enza Blundo (M5S), vicepresidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, intervenendo alla giornata conclusiva del Convegno internazionale che si è svolto a Gabicce Mare.

Di Biagio (Area Popolare). “Il futuro delle adozioni internazionali non può prescindere da una scelta politica”

“Il futuro delle adozioni internazionali non può prescindere da una scelta politica che si basi su una rinnovata idea di accoglienza che sappia guardare oltre le rigidità culturali e normative finora alimentate ma sappia contestualizzare l’istituto dell’adozione entro parametri sociali e culturali”. Lo ha detto il senatore di Area Popolare Aldo Di Biagio.

Maria Vittoria Brambilla (Presidente della commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza): “La crisi delle adozioni risiede nell’assenza di interesse del Governo e nella ridotta attività della CAI”

“Le cause del crollo  non sono sconosciute o misteriose: sono i costi dell’adozione internazionale ed il peso opprimente della burocrazia, ai quali si aggiunge, da qualche tempo, l’evidente mancanza di interesse, da parte di chi ci governa, alla promozione di questa forma di genitorialità”. Lo ha detto Michela Brambilla intervenendo al convegno.

Adozioni internazionali. Iori (Pd) “Necessario ripensare le funzioni e compiti della CAI (Commissione Adozioni Internazionali)”

“La fotografia dei dati e il calo del 49% delle adozioni dal 2008 al 2014, anno – quest’ultimo – di cui si hanno solo stime, lascia constatare che il nostro Paese sta retrocedendo pericolosamente”. A dichiararlo è Vanna Iori, deputata del Partito Democratico, intervenendo al convegno  a Gabicce Mare (Pesaro Urbino).

Chaouki (PD) : “E’ compito delle istituzioni supportare la coppia nel complesso iter adottivo”

“Mi rivolgo ad una platea senz’altro speciale per sensibilità e vocazione, mi rivolgo a famiglie capaci di un’accoglienza totale e incondizionata, quella che consente di spalancare il cuore e la porta di casa ad una bambina, ad un bambino nato altrove”. Lo ha detto deputato del Pd Chaouki Khalid che ha inviato un saluto alle famiglie che stanno partecipando al Convegno internazionale di Gabicce Mare.

Adozioni internazionali. Pagano (Area Popolare). “Urge una revisione del sistema che porti allo snellimento dei tempi, delle procedure, delle attese e alla chiarezza e tracciabilità dei percorsi”

“L’adozione internazionale oggi ha un futuro o no?  L’Italia ha forse la coscienza addormentata? Certo, lo lascerebbero pensare le scelte politiche, culturali e mediatiche di questi decenni, che hanno favorito, tra le altre cose, la denatalità  nel nostro Paese”. A dichiararlo è il deputato Alessandro Pagano (gruppo Area Popolare) che è intervenuto al convegno.

Griffini (Ai.Bi.) : “Paesi che chiudono le adozioni internazionali? La responsabilità è delle Autorità Centrali dei paesi di accoglienza “

E’ corretto chiudere un Paese per paura che le adozioni internazionali si trasformino in un traffico di minori? Di chi è la responsabilità se un Paese di origine chiude le adozioni internazionali per traffico di minori? Delle autorità dei Paesi di origine, della loro mancanza di controllo, di eventuali connivenze o piuttosto delle autorità dei Paesi di accoglienza, dal loro mancato controllo sugli enti autorizzati?

Mazzarotto (Regione Lazio): “Welfare di comunità e collaborazione pubblico-privato: è dalle Regioni che può ripartire l’adozione internazionale”

Il freno alla fuga delle coppie dall’adozione internazionale è la creazione di un efficiente sistema di welfare basato sulla collaborazione tra pubblico e privato, che sappia accompagnare le famiglie nel loro percorso di accoglienza. È ciò che auspica Antonio Mazzarotto, dirigente delle Politiche Sociali della Regione Lazio.

Garcia (CORA) : “In Spagna le adozioni internazionali sono in caduta libera. Le grandi vittime sono i bambini ‘speciali’ che nessuno vuole: investire subito sulla formazione delle coppie”

In Spagna le adozioni internazionali sono in caduta libera. Tra il 2004 e il 2014 la diminuzione è stata del 79%. Se prima la Penisola Iberica occupava il secondo posto nella lista dei Paesi più accoglienti (dietro solo agli Stati Uniti), oggi è al quarto posto dopo Usa, Italia e Francia. A delineare questo quadro allarmante è Adolfo Garcia, Coordinatore CORA – Coordinadora de Asociationes en Defensa de la Adópcion y el Acogimiento, che è intervenuto al convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro”che si sta svolgendo oggi (e continua domai) a Gabicce Mare.

Musavuli (Rdc): “Per fare aiutare l’Africa a credere nell’adozione internazionale i Paesi d’accoglienza rispettino le sue leggi”

Milioni di bambini vittime di un pregiudizio culturale. E la necessità che i Paesi di accoglienza aiutino quelli di origine a credere nell’adozione internazionale, offrendo loro garanzie di rispetto delle loro regole. Si può sintetizzare così la situazione dell’adozione internazionale in Africa secondo l’avvocato Martin Kasereka Musavuli Okende.

Natale de Camarago (Brasile): “I nostri bambini abbandonati due volte. Sempre meno quelli che vengono adottati dalle famiglie straniere”

Al Convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”, che si sta svolgendo a Gabicce Mare (Pesaro Urbino), a parlare di crisi di adozioni internazionali non sono soltanto i Paesi accoglienti (Francia, Spagna, Repubblica democratica del Congo e Italia) ma anche quelli di origine come il Brasile.

Balestrucci (Friuli V.G.) e Malaguti (Emilia Romagna): “Sostegno alla genitorialità e qualità dei servizi per far rinascere la voglia di accoglienza”

La crisi dell’adozione internazionale non risparmia le regioni tradizionalmente più benestanti. Ne sono un esempio il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna, dove le istituzioni regionali si sono comunque impegnate in un’attenta analisi del fenomeno e nella ricerca di misure di sostegno alla genitorialità.

Luca e Laura (Famiglie per l’Accoglienza): “La nostra casa famiglia, esempio contagioso di vocazione all’accoglienza”

“Perché voi vi prendete cura di noi?” E’ una domanda ricorrente a casa di Laura e Luca, due coniugi genovesi che vivono ogni giorno la loro vocazione all’accoglienza. Tanto da non fermarsi al “semplice” affido, e neppure alla casa famiglia. Insieme ad altre coppie hanno costituito una vera e propria comunità di famiglie. 

Minori fuori famiglia. Forum delle Associazioni Familiari: “Necessario un riconoscimento giuridico delle case famiglia”

Nell’immaginario comune la casa famiglia è un luogo in cui vive una famiglia un po’ super. Niente di più lontano dalla realtà. “Nessuna supermamma o superpapà, ma solo due genitori normali con una vocazione particolare per l’accoglienza. Parole di Cristina Riccardi, membro del consiglio direttivo di Amici dei Bambini.

Merhani, profugo a 12 anni: cerca per 10 mesi una famiglia ma trova la comunità. E scoppia in un pianto disperato

Qual è il futuro del bambino africano senza famiglia, orfano o abbandonato? La strada, la povertà, la disperazione se rimangono nel loro Paese. O il mare e il deserto con tutto un “bagaglio” di sofferenze e rischio per la propria vita alla ricerca di una famiglia che si prenda cura di lui. Ma poi cosa ne sarà di loro? Cosa li aspetta? I centri di accoglienza.

Paesi d’origine e accoglienti. Esperti di Francia, Spagna, Repubblica democratica del Congo, Brasile e Italia a confronto. Al via il convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”

Francia, Spagna, Brasile, Repubblica democratica del Congo e Italia: tutti attorno allo stesso tavolo per trovare una soluzione alla crisi delle adozioni internazionali. Questo lo scopo del Convegno internazionale “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza” che si svolgerà domani (26 agosto) e il 27 agosto a Gabicce Mare (Pesaro Urbino) nell’ambito della XXIV settimana di Studi e Formazione delle associazioni Ai.Bi. e La Pietra Scartata.

Dal barcone a “casa”: “Quando li abbiamo accolti ci hanno chiamati ‘mamma’ e ‘papà’… e ci hanno fatto sentire nonni”

Sono poco più che ragazzini, ma la vita li ha trasformati in adulti “forzati” e costretti ad attraversare interi continenti e a sfidare la morte nella speranza di un futuro migliore. Le giovani coppie di migranti accolte da metà agosto nel nuovo centro di accoglienza “La Tenda di Abramo” di Amici dei Bambini.

In calo le adozioni internazionali, gli esperti a confronto. Severini: “È compito del governo e dello Stato facilitare la voglia di famiglia”

Interrogarsi sulla crisi del sistema delle adozioni internazionali, per far sì che uno degli strumenti più importanti di protezione per i minori non venga a scomparire: è questo il cuore del convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”, in programma a Gabicce Mare, in provincia di Pesaro Urbino, domani (25 agosto) e dopodomani (26 agosto).  Maria Caterina Bombarda ha intervistato la giornalista e scrittrice, Paola Severini Melograni, da anni impegnata su tematiche sociali nel nostro Paese.

Vita. L’Africa chiude le adozioni agli stranieri?

La East African Legislative Assembly ha approvato un report sulla protezione dei diritti dei bambini. La “ritrosia” culturale verso l’adozione internazionale in Africa non è una novità. L’avvocato Martin Kasereka Musavuli Okende, esperto di adozioni, della Repubblica Democratica del Congo, rappresenterà l’Africa al convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”, organizzato da Ai.Bi. per il 26 e 27 agosto a Gabicce Mare.

Lampedusa. Concluso il campo volontariato dei ragazzi. “Un’immersione nell’ ‘abbandono’ per donare un sorriso ai più fragili: i minori stranieri”

Anche quest’anno, per la seconda estate consecutiva, si è svolto il Campo di volontariato organizzato da Amici dei Bambini, presente a Lampedusa dal 2013 con il progetto “Bambini in alto mare”. Questa volta erano in 13 i campisti che con la valigia e il cuore pieno di entusiasmo sono “sbarcati” sull’isola per trascorrere le loro “vacanze” e discutere di “giusta accoglienza”.

Griffini (Presidente Ai.Bi.) “La roccia da cui ripartire è la spiritualità dell’adozione”. Partita la XXIV Settimana di Studi e Formazione delle associazioni Ai.Bi. e La Pietra Scartata

 “Restituire dignità filiale ai bambini abbandonati” non  è solo il titolo della XXIV Settimana di Studi e Formazione delle associazioni Ai.Bi e La Pietra Scartata che ha preso il via oggi (24 agosto) e in programma fino al 29 agosto a Gabicce Mare (PU), ma è anche e soprattutto la sintesi di anni e anni di battaglie di Ai.Bi, la sua stessa essenza, il suo Dna: lottare per ridare ad un bambino abbandonato la sua dignità, il suo diritto di essere figlio.

Russia. Dopo 10 rifiuti la bambina che nessuna voleva ha finalmente un papà e una mamma: Lucia e Giovanni

Era stata abbandonata alla nascita e rifiutata per ben 10 volte. Sembrava destinata ad una vita in un istituto della Siberia. Quando arrivano Lucia e Giovanni da Milano sembra che una nuova vita si prospetti per Paolina: ma tutto si mette contro. Fino a  temere  “un accanimento”, dice mamma Lucia intervenendo alla XXIV Settimana di formazione e studi delle associazioni Ai.Bi e La Pietra Scartata che si sta svolgendo a Gabicce Mare (PU).

Enti autorizzati e associazioni familiari: “Da anni l’adozione internazionale è abbandonata a sé stessa. Il governo faccia scelte politiche mirate e gli enti tornino a collaborare”

Trasparenza dei costi, collaborazione tra i vari attori del sistema e scelte politiche nella direzione di un maggiore sostegno alle famiglie e agli enti. Sono queste le ricette proposte dai rappresentanti dei diversi soggetti del mondo dell’adozione internazionale per uscire dall’attuale crisi dell’accoglienza adottiva. Se ne parlerà nel corso della tavola rotonda in programma a Gabicce Mare, nell’ambito del convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”, organizzato da Amici dei Bambini per il 26 e 27 agosto.

Il governo si scorda le adozioni. Poi consiglia: “Acqua in bocca”

Una prigione invisibile si estende dal Congo all’Italia. Due celle che separano figli e madri, braccia e occhi, nel silenzio delle istituzioni – dalla Commissione adozioni internazionali (Cai) al ministero degli Esteri, agli enti ufficialmente incaricati di seguire le procedure di adozione. Sull’argomento torna Il Fatto Quotidiano con un articolo a firma di Graziella Durante. 

Sulle adozioni, l’Italia alzi la voce

La giornalista Paola Severini Melograni, moderatrice del  Convegno internazionale di Gabicce del prossimo 26 e 27 agosto, affronta il tema delle adozioni internazionali e dei bambini in cerca di una famiglia, nell’articolo pubblicato il 21 agosto  sul settimanale “Sette” allegato del Corrierre della Sera.

Gabicce 2015. Graziani (I fiori semplici): “La gratuità dell’adozione internazionale non è una chimera. Basta una precisa scelta politica. Ma il governo faccia capire se gli interessa”

Sostenere l’adozione internazionale è prima di tutto una scelta politica. Compiuta questa, la maggior parte dei problemi che affliggono in questi anni l’accoglienza adottiva sarebbero in via di risoluzione. È questo il pensiero di Gianbattista Graziani, direttore generale de “I fiori semplici”.

Gabicce 2015. Monica Natale de Camargo (Brasile): “Adozione internazionale: la crisi al ‘contrario’. Sono sempre meno le famiglie straniere che adottano i nostri bambini”

La crisi delle adozioni internazionali preoccupa non solo i Paesi accoglienti, ma anche quelli di origine. Lo dimostra il recente caso del Brasile. Le autorità del grande Paese sudamericano esprimono preoccupazione per il calo dei minori adottati da famiglie straniere e sottolineano l’importanza di arginare questa crisi, ricorrendo, innanzitutto, a una riduzione della burocrazia e dei costi dell’adozione.

Non fermarsi davanti allo scandalo dell’abbandono, ma accogliere un nuovo figlio come dono di Dio

Siamo ormai giunti al termine della lettura del sesto capitolo del Vangelo di Giovanni, con questa domenica. La prossima riprenderemo l’ascolto del Vangelo di Marco, che abbiamo interrotto, appunto per soffermarci, con maggior profondità, sulla bellezza e la grazia dell’Eucarestia. Questo è il ‘centro’ dell’alleanza, della cura, della grazia, del dono di Dio per noi!

Gabicce 2015. Musavuli (Rdc): “In Africa, adozioni internazionali frenate da un pregiudizio culturale. E milioni di bambini perdono l’infanzia per strada”

È soprattutto un pregiudizio culturale a creare diffidenza verso l’adozione internazionale in Africa. Un pregiudizio che si rivela letale per milioni di bambini che restano per anni negli istituti o per strada, dove ad attenderli c’è solo la violenza e la morte. È quanto emerge dalle parole dell’esperto di adozioni avvocato Martin Kasereka Musavuli Okende. Sarà lui a rappresentare l’Africa al convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”.

Eutekneinfo. Esenti IVA i servizi di adozione internazionale

Pubblichiamo un articolo tratto da Eutekneinfo Il quotidiano del Commercialista sul tema dell’IVA applicabile ai servizi relativi all’adozione internazionale. Pur essendo un argomento tecnico, il profilo fiscale dei servizi relativi all’adozione internazionale è un  importante tassello in quel percorso di trasparenza e definizione di regole certe, senza il quale la crisi delle adozioni internazionali non avrà fine.

Avrete un secondo figlio? Sì, se siete contenti del primo

Il livello di felicità e di benessere soggettivi vissuti dai novelli genitori con il primogenito sarebbe un fattore determinante nella scelta di allargare la famiglia in futuro. Sarebbe questo il “segreto” di una famiglia numerosa: tutto dipende da come si è vissuta l’esperienza del primo figlio

“La legge di natura deve valere sempre”

“Esistono ragioni per togliere ad una madre il diritto di abbracciare la propria creatura dopo averla messa al mondo?… Esiste una Legge più forte della Legge della natura?” Così inizia un articolo pubblicato su Repubblica il 17 agosto 2015, a commento della sentenza della Giudica di Milano che ha deciso di togliere il figlio neonato ai genitori biologici.

Gabicce 2015. Bernicchi (Ai.Bi.): “La trasparenza dei costi non è un’utopia. Servono verifiche vere e sanzioni severe come previsto dalle buone prassi della Conferenza de L’Aja”

La trasparenza dei costi nel mondo delle adozioni internazionali? Non è un’utopia. Per realizzarla basterebbe avere ben chiare la gravità del danno apportato a famiglie e bambini da parte di chi mette in atto condotte illecite e la necessità che a questi ultimi venga comminata una pena proporzionata. Lo assicura Cinzia Bernicchi, consulente di Amici dei Bambini, che aprirà la tavola rotonda prevista nell’ambito del convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”.

Gabicce 2015. Conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica al Convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza” . Ecco il programma definitivo

Inizia bene il convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”:il presidente della Repubblica ha conferito la Medaglia del Presidente della Repubblica al Convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”. A renderlo noto il Capo del Servizio della Segreteria Generale in una lettera inviata a Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi., Amici dei Bambini.