Lettere al direttore

Minori stranieri non accompagnati. È ancora utopia l’affido internazionale?

Leggo sempre con molto interesse le notizie sui migranti che sbarcano ogni giorno sulle nostre coste. Tra loro sono sempre più numerosi i bambini che arrivano anche da soli, dopo un viaggio terribile affrontato senza genitori, e si trovano in un Paese straniero (non sempre accogliente), non avendo nessuno che si prenda cura di loro. – Risponde Diego Moretti (nel ritratto)

Viviamo all’estero. Possiamo adottare con un ente italiano o procedere con il “fai da te”?

Da circa 3 anni io e mia moglie viviamo in Germania per motivi legati al mio lavoro. Il rientro nel nostro Paese è previsto tra circa 2 anni quando il progetto per cui sto lavorando sarà concluso. Negli ultimi mesi, dopo aver scoperto di non poter avere figli per via biologica, abbiamo pensato di avviare il percorso per un’adozione internazionale. – Risponde Cinzia Bernicchi (nella foto)

Volevamo adottare ma ci consigliano l’affido come scorciatoia per l’adozione. E’ corretto?

Ho letto con molto interesse l’articolo pubblicato sul vostro sito mercoledì 19 ottobre a proposito della legge che permette di trasformare l’affido in adozione. Vi scrivo per parlarvi del caso che ha visto protagonisti me e mia moglie e che ha che fare proprio con la possibilità di passare da una forma di accoglienza all’altra. – Sonia Albini (nel ritratto)

Abbiamo due figlie adolescenti. È opportuno rinviare la nostra decisione di accogliere un minore in affido?

Vi introduco al mio problema attraverso una metafora. Io e mio marito ci sentiamo un po’ come quelli che, non sapendo nuotare, hanno tanta voglia di imparare a farlo, ma, avendo sentito dire che tuffarsi dal trampolino può essere pericoloso, non si decidono a entrare in acqua. Ma tuffarsi dal trampolino sarà davvero pericoloso? – Sonia Albini (nel ritratto)

Adozioni internazionali. I gruppi di fratelli vengono sempre considerati “bambini con bisogni speciali”?

Premetto che, potendo fortunatamente contare su un buon reddito e avendo un appartamento piuttosto grande, vorremo dare la disponibilità ad accogliere dei fratelli. Vorremmo infatti garantire a dei fratellini abbandonati la possibilità di essere accolti tutti insieme e di non doversi dividere. – Risponde Cinzia Bernicchi (nella foto)

Adozioni internazionali. Posso inserire mio figlio all’ultimo anno di scuola materna anziché in prima elementare?

Buongiorno Ai.Bi. Sono la mamma adottiva di un bambino russo. Io e mio marito abbiamo già effettuato il primo dei tre viaggi previsti dall’iter dell’adozione internazionale in Russia. Tra qualche settimana partiremo per il secondo viaggio e, successivamente, faremo anche il terzo. Non vediamo l’ora che il percorso si completi […]

Ho due figli liceali e non posso fare viaggi più lunghi di 20/30 giorni: è un problema in ottica adozioni internazionali?

Vi scrivo per sottoporvi un problema che stiamo affrontando io e mia moglie in ottica adozioni internazionali. Abbiamo presentato la domanda di idoneità e siamo in attesa di responso da parte del Tribunale dei minori. Ci sono  due  aspetti  che ci fanno temere un esito negativo della nostra richiesta. – Risponde Cinzia Bernicchi (nella foto)

Vivo all’estero: posso sostenere comunque la campagna Bambini in Alto Mare?

Vi scrivo dalla Svizzera e precisamente da Zurigo, dove mi sono trasferito da 4 mesi per ragioni di lavoro. I miei genitori, rimasti in Italia, qualche giorno fa mi hanno informato della vostra bella iniziativa dell’sms solidale a favore della campagna che si propone di aiutare i bambini siriani, vittime della guerra. – Risponde l’Ufficio Stampa

Abbiamo 50 anni possiamo adottare con l’internazionale?

Siamo una coppia che, 3 anni fa, ha accolto un bambino in adozione nazionale. Un’esperienza fantastica, che vorremmo replicare al più presto, questa volta con un bambino straniero. Stiamo infatti valutando la possibilità di intraprendere il percorso dell’adozione internazionale, ma a tal proposito avremmo delle perplessità. – Risponde Lorenza Persona (nella foto)

L’affido esclude l’adozione internazionale? Noi vorremmo fare entrambi

Da qualche tempo abbiamo iniziato il percorso per la seconda adozione. Tuttavia, nel corso dei colloqui con lo psicologo dei Servizi sociali, quest’ultimo ci ha prospettato anche la possibilità di un affido familiare.  Alla luce di questo, stiamo incominciando a interessarci a questa forma di accoglienza, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di accogliere un minore straniero non accompagnato. – Risponde Diego Moretti (nella foto)

Vivo in Olanda, posso adottare con un ente italiano?

Vivo in Olanda, dove mi sono trasferito 4 anni fa per motivi di lavoro. Qui ho conosciuto una donna con doppia nazionalità, olandese e croata, che 2 anni fa è diventata mia moglie. Ora stiamo pensando di iniziare il percorso dell’adozione. Vorremmo però sapere se sia possibile essere seguiti da un ente autorizzato italiano. – Risponde Cinzia Bernicchi (nella foto)

Adozioni internazionali. Nei viaggi all’estero c’è sempre un referente di Ai.Bi. che ci accompagna?

Sappiamo che ogni iter di adozione internazionale comporta la necessità di effettuare almeno un viaggio nel Paese di origine del nostro futuro figlio. Questo, sinceramente, ci spaventa un po’, considerando che per entrambi si tratterebbe della prima esperienza all’estero e non ce la caviamo bene con le lingue straniere. – Risponde Irene Bertuzzi (nel ritratto)

Abbiamo un bambino in affido preadottivo. Per un viaggio all’estero devo chiedere autorizzare al giudice?

Vi scrivo per chiedervi un’informazione piuttosto “tecnica” e burocratica, affidandomi alla vostra trentennale esperienza. Io e mia moglie stiamo adottando un bambino straniero che vive con noi già da 4 mesi. Dico “stiamo adottando” e non “abbiamo adottato”, perché siamo ancora nella fase del cosiddetto “affidamento preadottivo”. – Risponde l’Ufficio Diritti di Ai.Bi.

Adozione a distanza. Possiamo ospitare in Italia il bambino che sosteniamo?

Siamo una famiglia di sostenitori di un bambino del Kenya. Quest’anno io e mio marito andremo in ferie da fine agosto e stavamo pensando di regalare al bimbo una vacanza in Italia, proprio in occasione di quel periodo. Mio figlio sarebbe felice di conoscere il suo “fratellino” lontano. Siamo disposti a contribuire ai costi di viaggio e, ovviamente, a tutte le spese. Potete darci informazioni? – Risponde Ufficio SaD di Ai.Bi. 

Supporto già un bambino del Kenya tramite il Sostegno a Distanza. Come posso aiutare un bimbo siriano?

Sono una sostenitrice di un bambino del Kenya. Ho letto l’appello di Omar e della sua famiglia e vorrei aiutare i bambini siriani che stanno sopportando le atrocità della guerra. Credo molto nel potere delle donazioni e ora vorrei intervenire in questa emergenza umanitaria. Come posso offrire il mio contributo concretamente? – Risponde Ufficio stampa di Ai.Bi. 

Voglio partorire mio figlio senza riconoscerlo: a quali rischi vado incontro?

Sono una donna di 38 anni e sono al sesto mese di gravidanza. Il mio compagno appena ha saputo che sono incinta mi ha lasciata e io so di non avere la possibilità di tenere con me il bambino. Un po’ mi sento in colpa ma sono pienamente convinta che dare il bambino in adozione dopo la nascita sia la giusta scelta. Non so quali sono le procedure per un parto in anonimato. Sapreste dirmi come fare? A quali rischi vado incontro?– Risponde Diego Moretti, Area Italia di Ai.Bi. (in foto)

Nostro figlio è molto attaccato all’ambiente domestico: ci dobbiamo preoccupare?

Siamo Giusy e Paolo, neogenitori adottivi di una bimba peruviana di 7 anni. Stiamo vivendo un periodo intenso e ricco di emozioni ma siamo preoccupati per alcuni suoi comportamenti. È con noi da due mesi e sin da subito abbiamo notato una caratteristica particolare: più che essere incuriosita dall’ “esplorazione” della nuova realtà in cui vive, preferisce restare in casa, nella sua stanza e con i suoi giochi. È un comportamento diffuso tra i figli adottivi?-Risponde Lisa Trasforini, Psicologa di Ai.Bi. (in foto)

Adozioni in Cina. Mia figlia rifiuta le mie coccole, devo allarmarmi?

Io e mia moglie siamo diventati da due mesi genitori di Shengua, bimba cinese di  due anni. È un sogno che si è finalmente realizzato e che stiamo vivendo ogni giorno con tanta intensità.  Shengua è una bimba dolce ma si mostra “scettica” nei miei confronti e preferisce essere coccolata sempre dalla mamma. Questo mi sconforta perché temo che mi rifiuti e che non riesca ad avere fiducia in me. Tutto questo costituisce una prassi? – Risponde Cristina Legnani, Adozioni Internazionali di Ai.Bi. (in foto)

Vogliamo diventare genitori affidatari. Ma come facciamo a sapere se siamo “adatti” per essere una coppia affidataria?

Lo scorso anno abbiamo presentato la richiesta per l’adozione internazionale ma non abbiamo avuto il decreto di idoneità. Tuttavia siamo ancora intenzionati ad accogliere nella nostra famiglia un bambino in difficoltà. Per questo stiamo pensando di metterci a disposizione come famiglia affidataria. È possibile incontrare voi di Ai.Bi. per capire qualcosa in più sull’affido e valutare se siamo portati per diventare genitori affidatari? – Risponde Sonia Albini, Area Italia di Ai.Bi. (in foto)

Sono affascinato dai progetti di cooperazione di Ai.Bi. all’estero: come posso entrare nella vostra “squadra”?

Vorrei che le nozioni apprese durante il percorso universitario non restino solo teoria, ma diventino concreta missione lavorativa. Per questo vorrei inserirmi nell’ambito della cooperazione internazionale. Vorrei unirmi anch’io alla vostra squadra e poter lavorare in uno dei Paesi in cui siete operativi. Per diventare volontario espatriato quali requisiti sono richiesti? – Risponde Andrea Moroni, Responsabile Cooperazione di Ai.Bi. (in foto)

Vorrei svolgere la mansione di educatore in una vostra casa-famiglia, ma se c’è già una coppia, io cosa dovrei fare?

Ho letto sul sito di Ai.Bi. che presso la casa-famiglia “Il Sorriso” di Torino si sta ricercando la figura di un educatore professionale. Sono a conoscenza, però, del fatto che le case-famiglia sono gestite da una coppia, a differenza delle comunità educative, nelle quali sono impiegati gli educatori. In virtù di ciò, mi chiedevo: come mai cercate un educatore anche per la vostra casa famiglia? Quali attività dovrebbe svolgere questa figura?- Risponde Valentina Bresciani, Area Italia di Ai.Bi. (in foto)

Adozione nazionale. E’ vero che il Tribunale di Brescia non fa distinzioni tra coppie lombarde e coppie fuori regione?

Io e mia moglie stiamo per intraprendere il percorso dell’adozione. Vorremmo tentare entrambe le strade, sia quella nazionale che quella internazionale. Per quanto riguarda la prima, abbiamo saputo che, a differenza della seconda, è possibile presentare la domanda in qualsiasi tribunale italiano. – Risponde Cinzia Bernicchi (nella foto)

Anche se non siamo educatori professionali, possiamo diventare genitori affidatari?

Siamo genitori di due ragazzi di 14 e 16 anni e vorremmo ospitare un minore con affido temporaneo, perché pensiamo che aiutare i bambini in difficoltà possa diventare una missione di vita per noi. Tuttavia non siamo educatori professionali né abbiamo esperienze pregresse di affido. Possiamo diventare comunque genitori affidatari? – Risponde Maria Galeazzi, Area Italia di Ai.Bi. (In foto)

Mi hanno diagnosticato la sclerosi multipla. Ho la possibilità di adottare?

Io e mio marito ci siamo affacciati da poco al mondo dell’adozione e stiamo cercando di documentarci sugli aspetti burocratici ed economici. Purtroppo recentemente mi è stata diagnosticata una sclerosi multipla e questo ci sta scoraggiando perché ho sentito che la mia malattia potrebbe rappresentare un ostacolo su questa strada. Quante possibilità abbiamo di poter adottare? E in quale Paese? – Risponde Ufficio stampa di Ai.Bi.

Ci piacerebbe adottare in Perù: ma è vero che sono previsti viaggi molto lunghi?

Vorremmo adottare un bimbo del Perù. Vi chiederete come mai abbiamo un’idea così precisa: da giovane ho trascorso qualche anno proprio nel Paese sudamericano per lavoro e mi sono innamorato della sua gente e in particolare dei bambini. Tuttavia, abbiamo letto che, per adottare un piccolo peruviano, sono previsti viaggi molto lunghi. A livello logistico com’è organizzato il viaggio? In che modo Ai.Bi. supporta le famiglie? –Risponde Francesca Di Curzio (nella foto)

Quali sono i requisiti richiesti per diventare il nuovo social media manager di Ai.Bi.?

Su una rivista di annunci di lavoro, ho letto quello relativo alla ricerca, da parte di Ai.Bi., di un comunicatore esperto nella gestione dei social network dell’associazione. Vorrei candidarmi per la posizione aperta presso la vostra associazione. Potreste darmi maggiori informazioni sui requisiti richiesti e soprattutto sulle mansioni che andrei a svolgere? – Risponde l’Ufficio stampa di Ai.Bi.

Adozioni internazionali. Gli incontri di formazione proseguono durante il periodo estivo?

Abbiamo ottenuto il decreto di idoneità per l’adozione internazionale e ora inizieremo il percorso di formazione. Quest’estate  io e mio marito vorremmo dedicarci proprio ai corsi di preparazione all’adozione internazionale. Vorremmo sapere se il vostro ente organizza gli incontri di formazione anche nel periodo estivo e, quindi, se avremo la possibilità di parteciparvi. Risponde Valentina Tenedini – Coordinamento Sedi Ai.Bi. in Italia

Adozioni Internazionali. Si può essere abbinati a un bambino che ha dei fratelli?

Non abbiamo figli biologici e vorremmo adottare anche più di un bambino. Ci siamo documentati e abbiamo letto che la scelta prioritaria è sempre quella di non dividere i fratelli. Ritengo che separarli sia una crudeltà, ma sono curiosa di capire se la divisione può avvenire o in qualche Paese è impossibile. Può capitare di ricevere l’abbinamento a un bambino che ha dei fratelli? Come viene gestita l’adozione in questi casi? –Risponde Cinzia Bernicchi, Consulente di Ai.Bi.

Adozioni in Albania. I viaggi previsti sono 2 o 3?

Ricordate l’ondata di immigrazione albanese che arrivò in Puglia all’inizio degli anni 90? C’ero anche io. Ero un ragazzo appena maggiorenne, fuggivo da una situazione drammatica e qui in Italia ho trovato una nuova vita. Nel mio nuovo Paese ho potuto lavorare e 10 anni fa ho sposato una donna italiana, dalla quale ho avuto un figlio che oggi ha 4 anni. – Risponde Lorenza Persona (nella foto)

Vorrei organizzare una raccolta fondi per Ai.Bi. nella mia scuola: si può fare?

Sono Mariella, una maestra di scuola primaria e quest’anno in una mia classe c’era un alunno adottato. Durante la recita di fine anno scolastico ho avuto modo di parlare con i genitori del bambino. Sarebbe bello organizzare una raccolta fondi a scuola. L’idea è quella di realizzare un evento in cui vendere dolci fatti in casa e fare una donazione ad Ai.Bi. Cosa ne pensate? Mi date qualche consiglio? – Risponde Giuseppe Sollecito, Comunicazione e Raccolta fondi

Quanta voglia di fare la seconda adozione, ma devo proprio aspettare due anni?

Io e mio marito vogliamo ripartire con una nuova avventura di vita, la seconda adozione. Il Tribunale dei minori del comune di Venezia ci ha detto che per avviare l’iter dobbiamo aspettare assolutamente due anni, che scadranno ad ottobre 2016. Questo tempo di attesa è davvero inderogabile o varia in base al Tribunale? – Risponde Cinzia Bernicchi, Consulente di Ai.Bi.

Vorrei diventare un volontario di Ai.Bi. Per quali attività posso mettermi a disposizione?

Vi scrivo perché quest’estate vorrei dedicarmi ad una causa sociale. Ho avuto modo di conoscere Amici dei Bambini in occasione di un evento di promozione dell’adozione internazionale. Così, tra le varie associazioni presenti sul territorio, ho pensato di rivolgermi a voi per svolgere attività di volontariato durante i mesi estivi. Voi di  Ai.Bi. reclutate volontari? Per quali attività potrei offrire la mia collaborazione? – Risponde Ufficio Stampa di Ai.Bi.

Vogliamo dare dei genitori a un bambino senza famiglia. È meglio l’adozione o l’affido?

Siamo fortemente intenzionati ad accogliere un bambino nelle nostre vite, ma siamo a digiuno riguardo le differenze sostanziali tra adozione internazionale e affido. Ci siamo documentati e abbiamo capito che per l’adozione internazionale le pratiche sono molto più lunghe. Potete darci chiarimenti e consigli? – Risponde l’Ufficio Stampa di Ai.Bi.

Sostegno a Distanza. Quanto dei soldi che verso viene effettivamente utilizzato?

Prima di avviare un sostegno, mi piacerebbe sapere a quanto corrisponde il contributo richiesto. Già da tempo volevo effettuare una donazione, ma spesso sono stata frenata dal fatto che non so effettivamente come vengono utilizzati i soldi per donazioni di questo tipo. Potreste darmi informazioni in merito? – Risponde Giuseppe Sollecito, Referente SaD di Ai.Bi.

Vorrei fare un lascito solidale, ma temo l’impugnazione del testamento: come posso essere sicuro che le mie volontà vengano rispettate?

Sono un ferroviere in pensione giunto alla soglia dei 70 anni. Mia moglie è mancata un paio di anni fa e, ora, non avendo figli, vorrei cominciare a pensare al mio testamento. Come detto non ho eredi diretti e il mio desiderio sarebbe lasciare una parte dei miei beni a un’associazione che si occupa di volontariato e solidarietà. – Risponde l’Ufficio Lasciti di Ai.Bi.

Abbiamo fatto domanda di adozione internazionale, ma ci hanno chiamato per un affido: come è possibile?

Circa un anno fa abbiamo presentato domanda di idoneità per l’adozione internazionale, per la quale siamo stati ritenuti idonei e successivamente abbiamo conferito mandato a un ente autorizzato della nostra città. Qualche settimana fa, però, siamo stati contattati dai servizi sociali che ci hanno proposto un possibile affido. – Risponde Sonia Albini (nel ritratto)

Come potrei fare a conoscere meglio il bambino che sostengo?

Sono un vostro sostenitore a distanza da circa un anno. Per la precisione, ho un sostegno a distanza personalizzato per un bambino del Kenya. Al di là della quota mensile del sostegno a distanza, vorremmo avere con lui un contatto più diretto, per conoscerlo meglio, per scambiarci qualche pensiero, per dargli la dimostrazione che noi esistiamo davvero.  – Risponde Giuseppe Sollecito (nel ritratto)

Possiamo adottare nostro nipote?

Io e mio marito non abbiamo figli ma vorremmo poter adottare nostro nipote di appena due anni…i suoi genitori stanno affrontando una serie di problemi seri e non sono in grado di garantirgli cure e amore attualmente. Il piccolo rischia di lasciare i suoi genitori. Come ci si muove in questi casi? – Risponde Maria Galeazzi (nel ritratto)

Adozioni internazionali. Ci è stata negata l’idoneità: se presentiamo di nuovo la domanda, possiamo essere esaminati da operatori sociali diversi?

Io e mio marito abbiamo già presentato due volte la nostra disponibilità all’adozione, sia nazionale che internazionale. Per quanto riguarda quest’ultima, la prima volta i servizi sociali ci hanno praticamente indotto a rinunciare, mentre nel secondo caso non siamo stati considerati idonei. – Risponde l’Ufficio Diritti di Ai.Bi.

Abbiamo una figlia di 5 anni: con un vincolo a un bambino di soli 3 anni, sarà davvero possibile adottare?

Siamo una coppia di Perugia con una figlia biologica di 5 anni e tanta voglia di darle un fratellino o una sorellina, attraverso l’adozione internazionale. A gennaio del 2015 pertanto abbiamo presentato la nostra disponibilità al Tribunale per i Minorenni e attualmente siamo in attesa del decreto di idoneità. – Risponde Cinzia Bernicchi (nella foto) 

Mio marito ha scoperto di avere una patologia e ha lasciato il lavoro: è possibile comunque adottare un bambino cinese?

Non  conosciamo però nel dettaglio la legge cinese sulle adozioni internazionali e temiamo che, alla luce dei problemi emersi nella nostra famiglia negli ultimi tempi, si siano creati degli ostacoli alle nostre eventuali procedure adottive  in Cina. Sapreste dirci se, anche nella nostra attuale situazione, sia possibile adottare un bambino cinese? – Risponde Cristina Legnani (nel ritratto)

Ai.Bi organizza corsi di specializzazione su adozione internazionale per assistenti sociali e insegnanti?

Vorrei sapere se voi di Ai.Bi. organizzate incontri di formazione per alcune categorie professionali, tra cui assistenti sociali e insegnanti. In caso affermativo, sia io che mia moglie saremmo seriamente intenzionati a prendervi parte, vista anche la vicinanza della nostra residenza alla vostra sede di Mezzano. – Risponde Monica Barbarotto (nel ritratto)

Adozioni internazionali. Colombia: è vero che per le coppie è necessario un solo viaggio e non si va in zone a rischio?

Vorrei sapere come sono organizzati oggi i viaggi delle coppie adottive in Colombia. Spero che sia necessario un solo viaggio perché non nascondo di avere un po’ paura dell’aereo. Inoltre, conoscendo la situazione di diffusa insicurezza del Paese, vorrei essere sicura di non correre rischi nel periodo di permanenza in Colombia. – Risponde Mara Androsiglio (nella foto)

Adozioni internazionali. Finalmente abbiamo l’idoneità! Ora il problema: come scegliere l’ente giùsto?

La valutazione e la scelta sarebbero molto più facili se fossero in qualche modo gli enti a “venire da noi”, magari organizzando incontri nelle varie città per presentarsi alle coppie e fare conoscere la loro realtà. Voi di Ai.Bi. realizzate iniziative di questo genere? Dove posso ricavare eventuali informazioni a riguardo? – Risponde Valentina Tenedini (nella foto)