Lettere al direttore

Adozioni ai single: è difficile comprendere la proposta di Ai.Bi.

Maria Rosaria scrive: Nel leggere il Manifesto rimango sospesa a domande non solo di forma, ma di senso.
La genitorialità è stata posta dalla natura nella coppia, forse non è un caso. La genitorialità implica una relazione con tante diverse sfumature, l’educazione di un figlio, la sua formazione psicologica; la sua crescita si nutre di componenti materne e paterne. Questo è l’ottimo. E, si sa, l’ “ottimo è nemico del buono”.

“L’orfanotrofio: anche volendo non se ne può parlar bene”

Rendere l’adozione gratuita è il regalo più bello che si possa fare a tutti i bambini abbandonati, oltre che ai genitori che li adotteranno. Non tutti hanno la possibilità economica di poter affrontare queste spese, anche se comunque possono garantire un futuro dignitoso al bambino e cosa più importante tanto amore, di cui il bambino ha pieno diritto. Risponde, in foto, Antonio Crinò. LEGGI TUTTO…

Adozioni a distanza, ma chi paga la pubblicità?

«In questo periodo siamo tempestati da campagne pubblicitarie che promuovono l’adozione a distanza. Certo la finalità è buona ma mi domando: chi paga per questo uso massiccio dei mass media? Intendo dire, gli spazi sono gratuiti? O gli enti distraggono risorse che potrebbero essere dedicate ai bambini abbandonati per costosissime campagne?». Risponde Massimo Rosa, in foto. LEGGI TUTTO…

Adottare un piccolo sieropositivo? È veramente riservato ai “più coraggiosi”?

«Dopo tanti mesi di ragionamenti con mio marito prendo carta e penna e vi scrivo. Leggo tanti appelli sul vostro sito per trovare una famiglia a dei bambini e vedo che alcuni di essi sono sieropositivi o malati di AIDS… Noi stiamo aspettando una risposta dal tribunale per l’idoneità, e ci stiamo domandando se avremmo il coraggio di dare disponibilità ad adottare uno di questi bambini». Risponde la Dottoressa Claudia Stucchi, in foto. LEGGI TUTTO…

Pazienza i costi del Paese, ma i costi delle associazioni…!

«I costi per le adozioni internazionali sono altissimi: pazienza i costi del Paese di provenienza, ma i costi delle associazioni…! Dovrebbero chiederli in base al reddito di chi vuol adottare! So che in una Regione del Nord, facendo tutto quello che fa un’associazione, chiedono l’importo in base al reddito. Se facessero così tutte le associazioni, probabilmente ci sarebbero più adozioni internazionali!». Risponde Antonio Crinò, in foto. LEGGI TUTTO…

Bomboniere non commerciali: molto belle e “di moda”, ma quanto solidali?

«Sto organizzando la comunione di mio figlio Andrea ed è intenzione mia e di mio marito rendere quel giorno veramente speciale acquistando delle bomboniere solidali, che aiutino tanti bambini meno fortunati del nostro. Ho visitato il vostro sito internet e sarei interessata ad avere informazioni riguardo le vostre proposte solidali per rendere ancora più importante questa ricorrenza». Risponde, in foto, Chiara Angeli. LEGGI TUTTO…

Ho in affido un ragazzo, ma solo nel fine settimana. Posso partecipare lo stesso a MiSpendo per l’Accoglienza?

Mi presento, sono una mamma di 49 anni: biologica da 16 anni, affidataria da quasi uno. A maggio sarà un anno che mio marito Gigi ed io abbiamo cominciato la nostra esperienza di affido: un po’ spinti dalla voglia di aiutare (mio marito proviene da un’infanzia difficile ed è molto sensibile all’argomento), un po’ per idee solidali, nel 2011 abbiamo accolto in casa un ragazzo dal nome Mirko, di 11 anni e mezzo, allontanato dalla sua famiglia per difficoltà di vario genere. (Risponde Daniela Biffi, in foto). LEGGI TUTTO…

Adozioni Internazionali: ma perché gli enti piccoli dovrebbero scomparire?

«Probabilmente non esiste una definizione condivisa di cosa sia un “buon ente”. Ma si potrebbe provare a cercarla e magari richiedere, questa volta per legge, che gli enti autorizzati vi si conformino. Forse il sudato e magari “imperfetto” risultato finale potrebbe eliminare la giungla dei particolarismi e ridare chiarezza, fiducia e consapevolezza ai nuovi aspiranti genitori adottivi». Risponde Antonio Crinò, in foto. LEGGI TUTTO…

Sono single, se cambiasse la legge accoglierei un figlio di qualsiasi nazione

«Sono  una  madre nubile… Ho  un  figlio di  14  anni e  vorrei  tanto  dare  amore  a  un  altro  bimbo  o  a un’altra bimba,  visto  che  sono  psicologa  e psicoterapeuta, ma…  single. Se  cambiassero  le  leggi,  accoglierei un  bimbo  di  qualsiasi  nazione o dell’America latina… per  educarlo  con  amore». Risponde Enrica Dato (in foto). LEGGI TUTTO…

Sostegno a distanza: cos’è l’operatore del sostegno a distanza?

Insieme a mio marito vorremmo intraprendere con voi un sostegno a distanza. Abbiamo due figlie, ma da sempre sentiamo il bisogno di fare qualcosa per qualcuno che ne ha realmente bisogno… e cosa c’è di meglio di “adottare a distanza” un bambino lontano? Abbiamo visto le tre forme di sostegno che offrite e siamo rimasti molto colpiti dalla figura dell’operatore del sostegno a distanza. (Risponde C. Campari, in foto). LEGGI TUTTO…

Essere padre e madre non ci rende già idonei per aprire una Casa Famiglia?

Cara Ai.Bi., Siamo Costanza e Mario, una coppia felicemente sposata da 23 anni. Abbiamo cresciuto con sacrifici e amore i nostri 4 figli e l’ultimo si appresta ora a lasciare la nostra casa per trasferirsi a Berlino per lavoro. Il nostro desiderio sarebbe quello di aprire una Casa Famiglia ma ci hanno parlato di un lungo percorso di preparazione e formazione ( Risponde Valentina Bresciani, in foto). LEGGI TUTTO…

Sostegno a distanza: ma io che ci guadagno?

Il sostegno a distanza, di cui così poco si sente parlare sui media tradizionali, è a mio avviso una forma intelligente di aiuto ai popoli. Si riesce a rispettare la loro specificità, intervenendo nel Paese senza alterarne gli equilibri, si crea uno scambio solidale… potrebbe essere una delle formule del futuro. C’è un però. I beneficiari ricevono tanto: io, da sostenitrice, che cosa riceverei invece? (Risponde C. Campari, in foto). LEGGI TUTTO…

Vi fidate degli Enti Autorizzati?

A seguito dell’ultimo sondaggio lanciato da AiBi News, proponiamo ai lettori di approfondire il problema degli Enti Autorizzati lanciando una nuova domanda, sorta in fase di dibattito e sollevata da una commentatrice. Rispondete alla nuova damanda e votate: Gli Enti Autorizzati italiani: quanta fiducia vi ispirano? LEGGI TUTTO…

«Sostegno a distanza a 25 euro, è quel che fa per me»

«Cara Ai.Bi., molti dei miei fratelli e dei “nuovi” parenti (fidanzate e fidanzati vari dei miei tre figli) mi parlano del sostegno a distanza, che propone di seguire un gruppo di bambini o un bambino singolo di Paesi in difficoltà. Ho sentito parlare del sostegno a distanza già negli anni ’90, ma avevo lasciato cadere la cosa per via dei figli ancora da svezzare…».  Risponde C. Campari, in foto. LEGGI TUTTO…

Affido: siamo una famiglia un po’ complicata. Potremmo essere una risorsa per l’affido?

Salve, da tempo con il mio attuale marito pensiamo di voler intraprendere la strada dell’affido. Amiamo i bambini e i giovani in genere. Siamo due persone adulte. Io ho 40 anni e tre figlie mie, di cui una disabile di 13 anni, una di 8 e una di 5 nata orfana di padre poiché il mio compagno morì quando ero incinta. (Risponde V. Bresciani, in foto). LEGGI TUTTO…

Le carte inutili dell’adozione: 13 anni di colloqui!

«Sarò sintetico e quindi drastico. Sono padre di 3 figli adottivi (3 diverse adozioni), ho fatto i primi colloqui nel 1994 e gli ultimi nel 2007. Decine e decine di colloqui di ogni genere. Decine di pagine su di noi. Nel 2009 il nostro secondo figlio ha avuto qualche problema. Il tribunale dei minorenni, interessato dagli stessi servizi, ha emesso un decreto che metteva un grave dubbio sulle nostre capacità genitoriali». Risponde E. Rigobello, in foto. LEGGI TUTTO…

Poi di colpo incominciammo a pensare non più a un bambino perfetto, ma ad un figlio perfetto

«Noi siamo stati tra i primi ad aderire agli special needs, tra i primi a partire, precursori di un’esperienza ricca di speranze ma anche spaventosa per il nome e per le incognite. Lui è qui, lo possiamo accarezzare, ogni volta che ci si avvicina a meno di mezzo metro allunghiamo una mano per toccargli i capelli, una spalla, una guancia». LEGGI TUTTO…

MiSpendo: perché mettere un limite agli ordini che posso fare in una settimana?

«Cara Ai.Bi., mi avete commosso. Lo dico da papà che tira avanti a fine mese, con un sostegno a distanza che nonostante tutto non abbiamo intenzione di mollare. Ho visto la vostra iniziativa MiSpendo, mi avete strappato un sorriso. Mi chiedo solo perché limitare così tanto gli accessi a uno solo alla settimana?». Risponde Daniela Biffi (in foto). LEGGI TUTTO…

«Mi propongo per creare gratuitamente la Banca dati». L’incredibile generosità di un’aspirante mamma adottiva

«Mio marito ed io vorremmo tanto adottare un bambino in Italia, purtroppo siamo stati scoraggiati a causa della burocrazia italiana. Se potesse servire, io mi propongo volontariamente e gratuitamente per inserire i dati nei computer dell’amministrazione del Ministero della Giustizia, se questo può servire ad accelerare i tempi per la creazione della Banca dati italiana». Risponde Enrica Dato (in foto). LEGGI TUTTO…

50 euro al mese di sostegno a distanza, che cos’hanno di davvero speciale?

«Ho fatto un giro su vari siti e mi sono fermato sul sito di Ai.Bi. È da qualche tempo che vorrei aprirne uno seriamente. Ho visto che Ai.Bi. è l’unica associazione a proporre il sostegno a 50 euro al mese; che cosa ha di diverso questa formula rispetto al sostegno che propongono altre associazioni, che chiedono quote inferiori?». Risponde C. Campari (foto).  LEGGI TUTTO…

«Non posso più permettermi la quota del sostegno a distanza. Come posso fare?»

«Sono un “vecchio” sostenitore a distanza che per quasi cinque anni ha aiutato una bambina senza mamma a crescere. Oggi ha 16 anni, è signorina ed è la ragazza più felice del mondo. Io invece un po’ meno… finito di aiutare quella mia piccola amica (o dovrei chiamarla un po’ figlia?) non sono più andato avanti con un sostegno a distanza come quello, perché la quota non me la posso più permettere. C’è qualcosa che posso fare? L’idea di rinunciare non mi va del tutto». LEGGI TUTTO…