Adozione Internazionale

Nove mesi in Kenya per adottare Tommy…

Adozione Internazionale.Nove mesi in Kenya per adottare Tommy con la paura di sfasciare la nostra famiglia Sembrerebbe un romanzo, ma è una storia vera. L’opera prima di Massimo Bavastro intitolata “Il bambino promesso” è il racconto di un uomo e della sua famiglia nell’impatto con quello che nella mente è sempre stato […]

Così, siamo diventati “mama” e “babba” del piccolo Jian.”

La storia di Jian , Emma e Tommaso è iniziata prima del loro incontro a Xi’an, non in Cina né in Italia ma in Kenya! “Per pura logica egoistica di adulti scegliemmo il Kenya” – ricordano mamma Emma e papà Tommaso – “sebbene fosse richiesta la permanenza di almeno uno dei due genitori per nove mesi. Ma poi la Cina è stata la nostra salvezza!”. Jian li aspettava nella città dell’ “eterna pace”, Xi’an in Cina. Così il giorno dopo il loro primo incontro con Jian, Emma e Tommaso erano già “mama” e “babba”.

L’adozione e i bambini con bisogni sanitari. Federica: “Il problema delle mie figlie è ben altro, è l’abbandono”!

Le malformazioni degli arti possono essere alcuni dei bisogni sanitari che riguardano i bambini iscritti alle liste special needs: talvolta si tratta di problemi di lieve entità e gestibili, seppure invalidanti, talvolta di patologie che possono risolversi con interventi chirurgici. In ogni caso, le famiglie che si aprono all’adozione, riescono […]

Adozioni internazionali. Adottare un bambino albino? “E’ qualcosa che si può affrontare con serenità: basta seguire le linee guida”

Oggi Maria Pia è sui banchi della seconda elementare e quasi non sembra vero a Anna e Luigi vedere quanti progressi ha fatto la loro piccola Frozen. “Eh sì, è inevitabile: così chiara, con i capelli lunghi e chiarissimi..chiunque la veda per la prima volta le dice che sembra una bambola o una principessa dei cartoni animati!” dicono mamma e papà per #iosonoundono. La loro figlia, arrivata in provincia di Caserta da Xi’An due anni fa, è infatti albina e questa peculiarità somatica la rende in qualche modo avvicinabile, da grandi e piccoli. Maria Pia, dal canto suo, ha un carattere molto socievole e allegro, il che facilita le cose.

Adozioni internazionali in RDC. “Francois non è nostro figlio solo da quando è arrivato in casa nostra. I suoi primi 8 anni sono una ricchezza incalcolabile: confidate nel progetto di Dio”

Quella che vi raccontiamo oggi per la rubrica #iosonoundono, è la storia di Floriana, Enzo e Francois rinati come famiglia nel 2016 quando arriva dalla Repubblica democratica del Congo Francois. Un racconto che tiene conto delle difficoltà e grande impegno richiesto a Enzo e Floriana imbattutisi nel blocco delle adozioni internazionali imposto dal presidente della RDC Kabila. Ma Floriana ed Enzo non hanno mai perso la pazienza e la fiducia in un “disegno superiore” che li ha resi forti come dei guerrieri. Da qui l’incoraggiamento ai genitori in attesa “dico a gran voce abbiate molta pazienza e forza e confidate nel progetto di Dio, anche se vi sentirete per un attimo soli sappiate che Lui sta già provvedendo per la vostra felicità e la felicità dei vostri figli”.

I desk di Ai.Bi.: Cristina “Fiducia? Una parola imprescindibile e necessaria nella costruzione di una famiglia

Stanno succedendo un bel po’ di cose intorno a noi da tempo, ormai. Troppe parole. Sulle adozioni internazionali, sugli Enti autorizzati, sulla CAI … troppe informazioni, stimoli, distorsioni, manipolazione della realtà … ma la FIDUCIA?”. Nel rivolgersi a quanti ancora credono nell’adozione, Cristina – desk di Ai.Bi. – invita a riflettere su un sentimento imprescindibile e necessario nella costruzione di una famiglia.

Caserta. Il ‘mondo in una strada’ grazie all’adozione targata Ai.Bi.: Brasile, Cina, Colombia e Russia hanno il volto dei bambini

In provincia di Caserta c’è una cittadina dove il caso o Provvidenza ha voluto che alcune coppie, diventate famiglia grazie all’adozione internazionale, abitassero tutte nella stessa via! Oggi così quella strada, oltre ad essere più allegra per la presenza di tanti bambini, è anche diventata un piccolo segno della voglia di accogliere e costruire un mondo migliore.

 

Adozione internazionale. La voce dei figli adottivi sui social: “Uniamoci e difendiamo il potere salvifico dell’adozione”

Dopo il post del 31 agosto sulla ricerca delle origini, ieri 03 settembre, Marco Carretta, figlio adottivo, torna sull’argomento su Fb “FIGLI ADOTTIVI … non siete soli… Chi crede di aver ricevuto un dono con l’adozione… NON È IL SOLO A PENSARLO … SIAMO IN TANTI …”. Poche righe che infiammano gli animi e i cuori di chi non vuole rimanere con le mani in mano e passare ai fatti…ovvero promuovere e dimostrare a tutti con la propria storia quanto è salvifica per un bambino abbandonato l’adozione.

Adozione internazionale. Cina, Liang “Ha iniziato a parlare in italiano solo quando anche io sono stata scelta definitivamente come madre”

Francesca e Luca hanno adottato 3 anni fa il piccolo Liang dalla Cina. Quello che segue è il racconto di Francesca che confida gioia e impegno che l’adozione richiede. “Essere adottivi è una condizione, uno stato dell’anima e dell’esistenza –  precisa Francesca – ci auguriamo che questi appunti sparsi possano far comprendere cosa voglia dire, in concreto, vivere tutti insieme l’adozione, nel nostro caso da quel giorno di fine giugno 2014”. E così Francesca raccoglie e ci confida ricordi ed emozioni “catalogandoli” in “appunti tematici”.

“Adottare un bambino albino? Non è affatto un problema, è qualcosa di molto gestibile nel quotidiano.”

Andrea e Veronica raccontano la loro esperienza da genitori adottivi dopo un anno e mezzo dall’arrivo di Tong nella loro vita: “l’adozione per noi è stata una esperienza più che positiva e confrontarsi è stato per noi una risorsa preziosa.”
I genitori del piccolo Tong, arrivato dalla Cina all’Italia, descrivono la trasformazione delle loro paure dell’essere mamma e papà di un bambino affetto da albinismo: nulla c’è di problematico nè difficile nel gestire questa malattia genetica! Crescendo sereno e tranquillo, Tong si iscriverà al primo anno di scuola materna ed è il dono di mamma e papà.

Mamma e papà, qual è la mia storia, da dove vengo? L’uso di internet nell’adozione

L’uso di internet nell’adozione: la ricerca delle origini e la ri-costruzione della propria storia al centro di uno studio condotto dalla dott.ssa Ester Bianchini. Specializzata in psicoterapia sistemica presso il centro bolognese di terapia della famiglia, la dott.ssa Bianchini collabora con l’associazione Amici dei Bambini nell’accompagnamento delle famiglie adottive

Adozione internazionale “A novembre 2016 AiBi ci chiama per l’abbinamento e il 6 gennaio 2017 voliamo tutti e tre in Cina e lì è amore, amore e ancora amore a prima vista”

Mamma Maria e papà Cristiano, già genitori adottivi del piccolo Cri Cri, raccontano la storia della loro seconda adozione: destinazione Cina. Così hanno abbracciato il piccolo Tao, 17 mesi e tanti sorrisi che riempie le loro vite e li fa sentire completi. “E lì è amore, amore e ancora amore a prima vista, di quelli che ti travolgono, di quelli sani, di quelli che te la fai anche un po’ sotto perché non sai cosa sarà, ma sai che comunque accetterei qualsiasi cosa possa succedere, perché lui è tuo figlio” raccontano Maria e Cristiano.

Da figlia adottiva a mamma adottiva: “ti capisco perché anche io ho vissuto la tua stessa storia”

Il cambio decisivo avvenne una sera, in modo naturale e spontaneo, proprio durante un abbraccio di Giusi al suo figlio più piccolo.Non l’avevo previsto, anzi avevo immaginato di comunicare la notizia anni dopo – dice – ma nel vedere quanto fosse disperato David mi venne spontaneo abbracciarlo e dirgli: ti capisco perché anche io ho vissuto la tua stessa storia. Subito il bambino si calmò e si aprì una breccia, si era creata una immediata empatia tra noi”.

 

Cina. Davide 7 anni “Prima ci ha messo tutti quanti alla prova, dai nonni ai parenti…ora ci abbraccia anche di notte”

Davide è piccolino di corporatura e statura, ha quasi 7 anni “Quando aveva due anni e mezzo ha subìto in Cina un complesso intervento cardio chirurgico e questo ha rallentato la sua crescita. Ma si sta già riprendendo”. Da poche settimane, il mondo è cambiato improvvisamente per Davide: è diventato figlio e può tornare a crescere.

Riscoprire l’Adozione internazionale. Quando si attende un figlio, non è dato di scegliere, solo di accoglierlo come un dono.

Molte volte nel percorso dell’adozione vorremmo sicurezze e troviamo incertezze, vorremmo equilibrio e veniamo destabilizzati, cerchiamo conferme e otteniamo l’inverso. L’esperienza adottiva propone un concentrato di esperienze interiori e di sfide da affrontare come del resto ogni occasione importante della vita. Questi è tanti altri i tempi che affronteremo nell’ open day sulle adozioni internazionali che si terrà in tutta Italia giovedì 6 luglio.

6 luglio. Open day. L’adozione è una cosa meravigliosa. Cina “Ecco le schede: ma i bimbi erano tutti troppi piccoli per la nostra età anagrafica…invece inaspettatamente…”

Carla e Valerio sono tornati dalla Cina a marzo con il loro bambino, Jiangli “Nessuna patologia particolare, solo un bimbo grande, cresciuto in istituto per tanto tempo… – raccontano – era inquieto e a volte un po’ aggressivo, ma come può non esserlo un bimbo costretto per tanto tempo a vivere con tanti limiti?” Ma in soli 3 mesi Jiangli ha negli occhi una luce diversa “quella luce è l’unico vero grande dono che possa e debba farci un genitore”.

 

Perù. Antonio e Maria “E’ avvenuto tutto come in un film. Davanti a lui pensavamo continuamente: questo bambino da oggi è nostro figlio!”

Pedro oggi ha 6 anni. Ha terminato il suo ultimo anno di asilo e si prepara felice alle vacanze. A raccontare la loro storia di adozione sono mamma Maria e papà Antonio “Ogni tanto affrontare la burocrazia è impegnativo, ma nonostante tutto abbiamo sempre cercato di vedere gli aspetti belli e positivi dell’adozione. Oggi sappiamo che il destino non ha sbagliato un colpo!

Sardegna. Quando #adozioneunacosameravigliosa: “Prima di tutto consigliamo il Perù, un paese fantastico. Consigliamo poi l’adozione… ovunque e con Ai.Bi. come ente!”.

Un bambino allegro e sereno che parla ancora un italiano con interferenze spagnole ma si fa capire, comunicando la sua felicità di bambino diventato figlio, questo è nostro figlio Raul. Abbiamo capito da subito che Raul non aveva problemi di linguaggio ma solo bisogno di famiglia perché da quando ci ha incontrato si è aperto al mondo ed è cambiato tutto!

Perù. Alice e il suo vestitino da festa prestato per conoscere il suo papà e la sua mamma “Avevamo paura di sciuparla, bella come era!”

“Alice è nata nel 2009 – raccontano Lucia e Raffaele, rientrati lo scorso novembre –  proprio l’anno in cui abbiamo deciso di adottare. E tutto quanto sarebbe accaduto dopo, una volta ottenuta l’idoneità all’adozione, non era altro che un tempo necessario perché noi potessimo incontrare Alice”. Poi il viaggio e il primo incontro la bambina “viveva in un istituto all’interno della foresta amazzonica. I bambini giocavano su pavimenti di pietra. E tutti, appena entrati, ci corsero incontro”

Mezzano (Mi). Arriva il China day 2017: sabato 10 giugno tutti a fare festa in nome dell’accoglienza con gli occhi a mandorla!

Il China Day 2017 si svolgerà nella sede nazionale di Amici dei Bambini, in via Marignano 18 a Mezzano di San Giuliano Milanese, in provincia di Milano. I cancelli saranno aperti dalle ore 11.30 alle 17.30 e sono attese famiglie da tutta Italia: quelle che hanno completato il loro iter adottivo, le coppie in attesa e quelle che intendono intraprendere questa avventura

Adozioni internazionali. Cina. Yin e Shui e le loro dita ‘speciali’ “con cui contano fino a 4…loro due, mamma e papà”

Yin e Shui, arrivano dalla Cina ma sono state adottate in due momenti differenti. Entrambe hanno una patologia che colpisce le dita: la macrodattilia (la prima) e l’agenesi, la seconda. “Ma siamo più gli altri a farci caso – raccontano i genitori – che loro: sono delle peperine che scoppiano di felicità e dalla vita normalissima”

 

Moldova. La ripresa delle adozioni internazionali: i primi ad arrivare in casa Ai.Bi. sono 3 fratellini con tanta ma tanta voglia di giocare: ” Addio serenità dei sabati pomeriggio”

Uno, due, tre… Stella!”. Una vocina di bambina fa la conta e nel frattempo, si sente in sottofondo un gran trambusto. “Stanno giocando a nascondino – racconta papà Guido : lei conta e i fratelli si nascondono per casa. Addio serenità dei sabati pomeriggio: siamo passati da un vissuto silenzioso a una gran bella rivoluzione!” Carla e Guido sono rientrati dalla Moldova lo scorso 14 aprile con Dumitrita, Mihail e Bogdan, tre fratellini inseparabili che giocano insieme tutto il giorno. E con loro dopo 2 anni di stand by riprendono le adozioni dalla Moldova…Ben arrivati bambini!

Perù. Ugo e Wilson dai 4 mila metri all’Alto Adige: “Tra italiano, tedesco e peruviano intanto parliamo la lingua del cuore”

Un’adozione che è iniziata a 4mila metri, in Perù, con due genitori con il capogiro per l’altitudine e due fratellini pronti a giocare a pallone: è la storia per #iosonoundono, con protagonisti mamma Barbara, papà Werner e i loro due bambini, Wilson di 6 e Ugo di 9 anni. Oggi, a distanza di pochi mesi, i due bambini sono sereni e ben inseriti a scuola e in famiglia. E stanno imparando pian piano l’italiano e il tedesco…

Adozione internazionale. Cina, ben tornate famiglie di Ai.Bi. ! Nel giorno della Festa della Mamma per 5 bambini è iniziata una nuova vita

Una nuova vita è iniziata per 5 famiglie che sabato scorso sono atterrate nei vari aeroporti italiani con i loro bambini. Sono volati alla volta della Cina a fine aprile dove sono andati a prendere i loro nuovi figli e tornati due giorni fa. Ai.Bi. ha, così, portato altre 5 coppie in Estremo Oriente per completare il lungo e affascinante percorso dell’adozione internazionale

Adozioni internazionali. Colombia e Brasile “Il nostro ambo vincente: un’esperienza meravigliosa che consigliamo a tutti gli amici”

Stiamo vivendo la piena adolescenza di Vayoleth e l’inizio di una nuova avventura adottiva…se non fossimo già in là con gli anni…partiremmo per una terza adozione!” Ernesto e Adriana raccontano per #iosonoundono il loro entusiasmo di genitori: due figli, Vayoleth e Weverton, in Italia da 7 mesi.  “Va tutto benissimo!” aggiungono. E chissà se davvero per loro le adozioni sono finite qui…

Il problema della età nelle Adozioni internazionali. Psicologa di Ai.Bi. “Sotto i 6 anni è piccolo, sopra è grande: ma in realtà è una contraddizione”

Il tema dell’età spesso spaventa molto le coppie e in alcuni casi impedisce di vedere e di accorgersi che a 6, 7 o 9 anni si è sempre e comunque bambini. “I bambini che vengono dall’Istituto di Xi’An, in Cina, per esempio,  hanno spesso sperimentato alcune forme di amore e per questo saranno più capaci di affidarsi ai nuovi genitori”.

Trieste. Neonata abbandonata e morta. Griffini (Ai.Bi.) “Occorre aprire una ‘culla per la vita’ in ogni quartiere e depenalizzare il reato di abbandono”

Dramma a Trieste, dove una neonata trovata abbandonata nel giardino di un complesso condominiale è morta dopo essere stata trasportata d’urgenza in ospedale. Una ragazza di 16 anni è indagata. Da qui l’appello del Presidente di Amici dei Bambini “Se ci fosse stata una culla per la vita nel suo quartiere la bambina sarebbe ancora viva. La giovane mamma avrebbe lasciato la neonata al riparo nella culla, si sarebbe allontanata in sicurezza senza il rischio di essere identificata e si sarebbe salvata una vita”.

Adozione Internazionale. Perù.Il primo incontro con i miei tre figli: “Erano teneri, sorridenti e terrorizzati allo stesso tempo… come noi!

Non è retorica pensare che il primo incontro con i propri figli adottivi sia esattamente come un parto naturale: madri, padri, figli si guardano per la prima volta e per tutti è un insieme di attesa, gioia, dolore, stanchezza per l’eccessiva felicità. L’adozione è una cosa meravigliosa.

Adozione internazionale. Storie di giovani adottati. “Io li chiamavo mamma e papà ma per tanto tempo non li ho sentiti i miei veri genitori ”

Non abbiate paura di adottare e soprattutto non abbiate paura di adottare un bambino quasi adolescente. “Siamo sempre bambini”. A dirlo è Paola (nome di fantasia) una ragazza ventenne, adottata con Ai.Bi. in Brasile quando aveva 11 anni, che commossa racconta“io chiamavo mamma e papà i miei genitori ma per tanto tempo non li ho sentiti mamma e papà”. Il suo sogno oggi è quello di “tutelare i bambini proprio come io sono stata tutelata grazie all’adozione”.

Ci proposero la fecondazione eterologa, ma noi scegliemmo l’adozione: dopo Ivan dalla Russia, ora è arrivata Laura dalla Bulgaria

La squadra è compatta e affiatata: mamma Simona, papà Sergio, Ivan, 13 anni e mezzo, originario della Federazione Russa e Laura, l’ultima arrivata dalla Bulgaria. Una famiglia che ha preferito la strada dell’accoglienza alla ricerca del figlio a tutti i costi. Oggi, rientrati da poche settimane dalla Bulgaria, Simona e Sergio raccontano la loro storia per #iosonoundono e il rapporto speciale che si è creato tra i due fratelli. “Ivan è stato il ‘collante’ che ha facilitato l’unione di tutta la famiglia”.

La magia dell’adozione. Haiti. “Notiamo una bimba e i nostri occhi, per tutta la durata del video, ricadevano sempre su di lei: così Isabelle divenne nostra figlia!”

Esiste la vita silenziosa di bambini abbandonati in istituto che non hanno alternative all’attesa. E quando finalmente i genitori arrivano, l’accoglienza dei figli è piena e immediata ma anche costellata di momenti di prova: non si spegne facilmente il ricordo di altri adulti che, tempo prima, hanno tradito con l’abbandono la fiducia dei bambini.  Quello che segue è il racconto di Rosa e Roberto che hanno adottato Isabelle, una splendida bambina haitiana.

 

Adozione internazionale: “Quando raccontano di essere nati in Cile e di essere stati adottati solo un anno fa, la gente non ci crede”

Vicente e Leonardo hanno 9 e quasi 8 anni e sono stati adottati poco più di un anno fa da Daniela e Luca, coniugi adottivi di Ai.Bi. Nonostante arrivino dal Cile, sembrano avere una particolare affinità con la Sardegna, la terra di origine dei loro nuovi genitori. Per i quali, questo è quasi un segno del destino: “Era solo questione di ritrovarsi”, commentano.

Adozioni internazionali. Kosovo: “La sera quando è ora che torni a casa, Sara si mette in piedi su una sedia vicino alla finestra per vedere arrivare suo papà”

Vincenzo e Antonella sono partiti dalla Calabria per accogliere Sara, 4 anni il 6 aprile, che si trovava nel Kosovo. Con lei è stato un crescere di successi: dal passeggiare al parco tra la neve, a imparare a masticare fino al saluto finale agli altri bambini del centro, “in braccio a mamma e papà, senza guardarsi più indietro”.

Adozioni internazionali. Cina “I suoi occhi al mattino guardavano me, poi suo padre e si riaddormentava, quasi per accertarsi che noi non eravamo solo un sogno”

Quello che segue è il racconto (particolareggiato e molto emozionante) di Azzurra, che con il marito Massimiliano, ha adottato Elio. “Vorrei che il mondo aprisse gli occhi – dice – e le adozioni aumentassero vertiginosamente perché questi bimbi non aspettano altro che una mamma e un papà che li amino incondizionatamente”.  Il tempo dell’attesa? “E’ come quando una mamma partorisce, talmente è felice per la nascita del suo bambino da dimenticare i dolori del parto!”

 

Adozioni internazionali. Peru’. Questo si che è un comitato di accoglienza! Ad attendere i due fratellini di Lima: un pullman pieno zeppo di parenti e amici!!

Mai sottovalutare la creatività dei parenti quando si adotta. Avreste mai immaginato che ad accogliere due fratellini originari del Perù ci fossero varie generazioni di parenti, arrivati in aeroporto a bordo di un autobus noleggiato per l’occasione? È il benvenuto che la famiglia e gli amici di Paola e Riccardo hanno riservato per Giorgio, e Sabina (nomi di fantasia ndr), due fratellini che non vedevano l’ora di avere una famiglia tutta per loro. E che famiglia!

L’ Adozione internazionale e i suoi miracoli. Kosovo: “Elena, la nostra ‘selvaggina ‘ di 2 anni ha già ‘cambiato faccia’ e la sua sordità è solo un ricordo: “lei sente tutto, soprattutto il nostro amore”

In questo momento di ‘difficoltà’ per le adozioni internazionali, in cui fanno più notizia le ‘brutte’ storie (per quanto in minima percentuale), in un momento in cui giornali e media danno più spazio a racconti di “imprese impossibili” con il risultato di scoraggiare le coppie ad avvicinarsi all’accoglienza di un bambino abbandonato, Ai.Bi. racconta quanto invece l’adozione sia una cosa meravigliosa.  E a dirlo sono le coppie stesse. Quella che segue è la storia di Francesca e Marco che hanno adottato il 10 marzo Elena, due anni e mezzo, dal Kosovo.

Adozioni internazionali. Cina. “E …poi all’improvviso arriva l’abbinamento: lei una bambina di 7 anni, noi decreto vincolato a 6! Oddio ! Ora che si fa?”

Chiara e Stefano (nomi di fantasia ndr) raccontano la loro adozione, fatta di attese e “imprevisti”. “Appena varcata la soglia con il cuore in gola la psicologa ci racconta la storia di una bambina di circa 7 anni e mezzo. Non esitiamo ad accettare l’abbinamento. Ma ancora una volta c’è un ostacolo da superare. Il nostro decreto di idoneità ha una scadenza limitata ad un bambino di sei anni. Che fare?”.

Adozione internazionale. Bulgaria. “Ha solo 5 anni ma già 2 abbandoni sulle spalle: ora Giulio di brutti scherzi del destino non ne vuole più sapere”

Quando aveva solo un mese fu abbandonato dai suoi genitori biologici. A quasi 5 anni è stato abbandonato anche dalla coppia affidataria che non ha voluto adottarlo. Nella sua breve vita, Giulio è già rimasto due volte senza famiglia. Ma ora ne ha trovata una che lo amerà per sempre: quella composta da Sara e Salvatore, genitori adottivi di Ai.Bi. che sono andati a prenderlo in Bulgaria, da dove sono tornati a inizio marzo.

Adozioni internazionali. Russia. Il momento magico dell’abbinamento. “Quando ci hanno fatto vedere la sua foto non abbiamo avuto dubbi. Era per lui che avevamo deciso di adottare”

Il momento dell’abbinamento è il primo contatto che una coppia ha con il bambino che diventerà loro figlio. Da quel momento inizia un’ altra vita: a tre. In quel momento si inizia a ragionare come una famiglia e a fare progetti: dalla stanzetta ai viaggi per andare a conoscere quel bambino che, in realtà, hai sempre sognato. A raccontarci proprio questi momenti di attesa sono Giacomo e Anna: loro hanno detto si a Victor e fatto il primo viaggio.

 

Adozioni internazionali. “Ciao, Ciao, aereo e poi torniamo”. Lo strazio dei 3 viaggi non ha distrutto la sua speranza e ora “Emanuel è nostro figlio”

Il bambino aveva paura che quei genitori e quel fratello che trascorrevano del tempo con lui poi non tornassero più. Mesi dopo, in Italia, era lo stesso Emanuel che ricordava, mimando, quella sua paura: “’Per farci capire quanto, durante questi nostri viaggi, temesse un altro abbandono, ripeteva la scena dei nostri saluti: ‘ciao ciao Emanuel, aereo poi torniamo!’. Per noi era uno strazio ritornare a casa, ma ce l’abbiamo fatta”

Abbiamo adottato un bambino delle Filippine: non da Manila ma da Milano. Se sei con Ai.Bi. anche questo è possibile

Mamma Paola e papà Luca, due figli biologici, hanno fatto dell’accoglienza lo scopo della loro vita: dopo diverse esperienze di volontariato in casa famiglia del territorio, hanno accolto in nazionale Jacopo, di origini filippine. Come tante coppie avevano presentato la ‘disponibilità’ sia per l’adozione internazionale che per quella nazionale e partecipato agli incontri e  corsi di formazione di Ai.Bi, Amici dei Bambini. E poi è arrivata la chiamata del Tribunale per i minorenni e Jacopo è rinato come figlio.

 

Cina. Marco 20 mesi altro che ipoacusia…è affetto da ‘mammite acuta’: “La mamma è mia e guai a chi me la tocca!”

Letizia e Renato hanno adottato Marco, oggi 20 mesi: sono andati con i loro due figli biologici in Cina lo scorso dicembre e da allora la loro vita è cambiata…in meglio. “Più che compiere un atto di carità – raccontano per #iosonoundono –, adempiamo con amore ad un dovere di giustizia. Più che donarci a questo bambino, rendiamo a lui ciò che è suo, una famiglia in cui crescere”

Bulgaria. Simona, 10 anni di istituto, “Ora non vuole andare al parco e se incontra altri bambini si aggrappa al mio braccio per paura di essere portata via”

La storia di oggi di #iosonoundono è speciale: racconta di un sogno finalmente realizzato per una bambina di soli 10 anni che dopo aver provato di tutto ed essere passata da un istituto all’altro ha trovato una famiglia che l’accolga. Una famiglia al gran completo: ben 4 fratelli le insegneranno che si può amare ed essere amati.

Cina. “Dopo due rifiuti, Martina, 8 anni, alla fine decide: “Si, voi due potete essere i miei nuovi genitori”

Nonostante la voglia di famiglia, un bambino ha bisogno del suo tempo per imparare a fidarsi di nuovo. Ha bisogno di convincersi che quella mamma e quel papà sono per sempre. Per questo mette alla prova e ti guarda scettico e arrabbiato. Ma solo se avrete pazienza e tanto amore, riuscirete a conquistare vostro figlio. Così come hanno fatto i protagonisti di questa storia.

Cina. “Da una stanza uscì un bambino disabile che, dopo avermi guardato, mi diede un bacio…e il sorriso di Francesco lo fa rivivere ogni giorno”

Marcello e Martina sono tornati da Xi’An con il loro piccolo Francesco: sono due genitori letteralmente innamorati del figlio e per questo si sentono “indegni” di tanto amore. Ma il loro pensiero vola a quell’istituto dove un bambino disabile, dopo averli visti, gli diede un bacio…Lui è ancora lì ad aspettare come tanti altri…

Cina. “Dalla cartella clinica Giorgio sarebbe affetto da ipoacusia: in realtà ci sente benissimo! Era la vita in istituto che lo spingeva all’ isolamento”

Enzo e Lucia e la loro seconda adozione: dopo Luca arriva dalla Cina, Giorgio. Secondo la scheda sarebbe affetto da ipoacusia media, ma a detta di mamma e papà il bambino ci sente benissimo. La sua sordità, allora, non era altro che una ferita dell’abbandono che lo portava in istituto a isolarsi dal mondo circostante.

Cina. “Quando ci è stato proposto l’abbinamento non ci aspettavamo un bambino così piccolo, non ero pronta a pannolini e pappe…ma poi è stato così naturale”

Curo un blog di cucina e sono un’ appassionata ai fornelli. Proprio a me doveva capitare un bimbo con questo nome?” dice divertita Azzurra, commentando la traduzione del nome cinese di suo figlio Fabio, incontrato a Xi’An a fine novembre. “Dolcetto della luna” è infatti il significato del nome del suo bambino, proprio come la tipica torta cinese che viene preparata in occasione di una delle festa tradizionali più importanti in Cina, quella di metà autunno, dedicata all’osservazione della Luna.

Russia. “Kevin, quando l’abbiamo visto in istituto, era curvo, non camminava bene ed era chiuso in se stesso. Ora suona la batteria, canta e balla”

Mamma c’è il sole, è estate!”. La luce e il clima campano hanno stregato Kevin, 7 anni appena compiuti, arrivato a casa in provincia di Napoli ai primi di dicembre. I luoghi dell’est Russia non erano baciati da questo clima e soprattutto non emanavano il calore della sua famiglia. La vita trascorsa in un piccolo istituto è stata fortunatamente interrotta dall’arrivo di mamma Maria Grazia e papà Antonio che oggi per #iosonoundono raccontano la loro avventura lungo la Transiberiana.

I Faccardi: esempio di accoglienza e del valore del ‘dono’. Fanno volontariato tra Italia e Ucraina dove hanno adottato con Ai.Bi ben 5 fratelli

Due persone che sanno che cosa significa accogliere e donare il proprio tempo e se stessi. Non parlano di ciò che fanno: lo fanno. Non raccontano le storie degli altri: le rispettano e le serbano in loro”. Così vengono descritti Mario Faccardi e Giovanna Berlinghieri, 39 e 41 anni, di un piccolo comune di poco più di 8mila abitanti in riva al lago d’Iseo. Mario è impiegato in banca, Giovanna è un medico specializzata in radioterapia all’ospedale di Esine. Ma il loro lavoro è solo una piccola parte della quotidianità che dedicano interamente agli altri.

Brasile. Con Rayssa, Reinaldo e Raiane è il nostro primo Natale ‘formato genitori’. “Gli anni passati piangevamo per il vuoto che sentivamo: quest’anno faremo il presepio tutti insieme”

Rayssa non ha dubbi, per lei il Natale con la sua famiglia sarà il più bello del mondo. Reinaldo desidera un fratellino con cui giocare. Raiane non vede l’ora di fare il presepio. Tutti e tre aspettano con ansia la neve perché non l’hanno mai vista.

Colombia. La nostra seconda adozione “Alex prima di essere nostro figlio è diventato fratello di Duvi…e ha smesso di giocare a calcio”

“Quando arrivano in Italia, è bello accogliere i bambini con una grande festa: per esperienza possiamo dire che i figli si sentono ancora più amati, voluti, accolti da tutti, non solo dai genitori”. Nathalie e Giorgio, tornati per la seconda volta dalla Colombia a metà ottobre con il loro Alex, […]

Cile “Il vissuto di un bambino di 10 anni non è semplice da affrontare: Fiorella ha dovuto chiudere porte e portoni per aprirsi a un futuro tutto da scrivere”

E’ come se fosse il primo, vero Natale per noi: Fiorella è cambiata, è cresciuta e si è tranquillizzata da quando siamo arrivati dal Cile, nell’ottobre di un anno fa. È l’opposto di quello che era l’anno scorso: ora è una bambina allegra e giocherellona, mentre prima era arrabbiata e sempre musona

Cina. Il nostro primo incontro con Chen Zeng: “Prima avevo un’altra mamma e un altro papà. Voi adesso cosa fate?” .

In pochi tratti ha rappresentato la sua bella e tanto attesa famiglia : tre semplici figurepapà mamma e lui stessocon un cuore rosso sopra ciascuna di loro. “E’ un messaggio bellissimo, ci conferma che siamo sulla strada giusta” raccontano Renzo e Barbara di Mestre per #iosonoundono: un anno fa di questi tempi tornavano dalla Cina con i piccolo Lorenzo Chen Zeng, 5 anni compiuti lo scorso giugno. “Dopo un anno ci siamo resi conto di aver fatto tanta strada insieme: è un bambino fantastico, molto affettuoso e solare, sempre pieno di voglia di imparare”, aggiunge orgogliosa la mamma. Chen Zeng, che oggi ama anche il suo nome italiano Lorenzo,  era iscritto nelle liste special needs per labio palatoschisi; ha vissuto qualche tempo in un istituto americano, poi in alcune case famiglia fino all’arrivo di mamma e papà.

Brasile. “La nostra adozione collettiva. Cinque fratelli in tre famiglie: nell’adozione internazionale succede anche questo”

Siamo partiti l’8 agosto con altre due famiglie di Ai.Bi – raccontano Raffaella e Stefano per #iosonoundono- : abbiamo fatto insieme il viaggio, abbiamo condiviso tanto e ancora avremo da condividere”. Un’adozione collettiva non priva di complessità che però è stata affrontata nel modo migliore e nell’interesse dei bambini.

Cina. Qushan “Dopo due anni è voluto ritornare a Xi’An per salutare i suoi compagni di istituto e…lì ha trovato una lettera dei suoi genitori”

Essere adottato “grandicello” e grazie a questo miracolo avere una famiglia su cui fare affidamento che ti da quella senso di sicurezza e di protezione tale da sentirti pronto a tornare nel tuo Paese d’origine per salutare gli amici che hai lasciato in quell’istituto dove sei stato per anni in attesa di qualcuno che ti venisse a prendere.

Cile. La confessione tra le coccole di Diego: “Non sapevo che esistesse la mamma: pensavo che i bambini vivessero tutti insieme e le mamme stessero da un’altra parte”. Ora con Carlos ha trovato una famiglia

Quando li guardiamo nei loro grembiulini, la mattina, riusciamo a realizzare davvero la gioia. Nei rari momenti di silenzio, perché siamo sempre in un giro vorticoso di giostra, cogliamo la poesia di quello che stiamo vivendo” . Claudia e Roberto esprimono così la loro felicità di neogenitori per #iosonoundono: i due fratellini Diego e Carlos, di 7 e 9 anni, originari del Cile.

Perù: “Adottare 4 fratelli in un colpo solo: come fare? Ecco la nostra ricetta”

La porta del cuore di Antonella e Simone si è spalancata per accogliere quattro bambini di origine peruviana: un piccolo esercito di tre femmine e un maschio che hanno stravolto felicemente la famiglia della provincia di Avellino oggi protagonisti per #iosonoundono. Anita, 13 anni, Gloria, 11 anni, Paula 8 e,  Gilberto 7 anni che, unico maschio, può fare comunella insieme a papà Simone.

Brasile. Adottare due fratelli: Paula 6 anni, Thiago 12…ma alla sera lui non si addormenta se non gli racconti la sua storia

L’arrivo all’adozione per noi è stato graduale, a piccoli passi. E non ci aspettavamo tutta questa bellezza”. Simonetta e Marco (nomi di fantasia ndr) descrivono così per #iosonoundono la gioia di essere diventati genitori di Thiago, 12 anni e Paula, 6, tornati in Sardegna dal Brasile ai primi di ottobre. “Sapevamo di dover affrontare delle difficoltà – continuano –, che ci sono, ma tutto sta accadendo in modo così positivo e naturale che ci meravigliamo di questa energia sprigionata dalla famiglia”.

Repubblica democratica del Congo. La fiaba di George: “C’erano una volta una mamma e un papà che un giorno andarono dalla Dottoressa Adozione. E dopo un lungo viaggio in Congo, trovarono il loro bambino”

C’erano una volta una mamma e un papà che un giorno andarono dalla Dottoressa Adozione. E dopo un lungo viaggio in Congo, trovarono il loro bambino. Lui gli corse incontro e non si lasciarono più!” Per un bambino come George, 11 anni a dicembre, accolto tre anni fa insieme al fratello Tom, 12 anni, la vita si è dipinta di fiaba quando finalmente sono arrivati mamma e papà.

Adottare in Albania. “Accogliere Laura è stata come partorirla… tre volte: ora tutto è talmente normale, naturale e siamo felicissimi”

E’ una meraviglia, la più bella del mondo!”. Mamma Benedetta e papà Luca sono incantati dalla loro piccola Laura, 6 anni, originaria dell’Albania e protagonista della storia di oggi di #iosonoundono. “La vita, da quando c’è lei, è talmente normale, naturale che quasi non siamo in grado di dire nulla di particolare tranne che…siamo felicissimi!

Dal Cile al Salento. “Ora abbiamo una mamma, possiamo chiedere tutto a lei”: così Anita è tornata bambina. Insieme a Maria ha trasformato la fiaba dell’adozione in realtà

Chissà  se, anche nella più romantica delle loro fantasie Anita, 9 anni, e la sorellina Maria di 6 (nomi di fantasia), avrebbero mai immaginato una festa così speciale, tutta per loro: centinaia di persone le hanno accolte e abbracciate lo scorso 1° ottobre, in occasione del loro Battesimo, celebrato in Puglia, la terra che le ha accolte.

Cina. “Era viva per miracolo e non avevamo un minuto da perdere: dovevamo trovare il modo di portarla subito a casa”

Ho letto la sua storia nella rubrica ‘Figli in attesa’ e mi ha subito colpito – racconta Maria – erano le 22 e d’accordo con mio marito abbiamo deciso di chiedere maggiori informazioni il giorno dopo. Era un caso urgente e molto particolare : alla sede Ai.Bi di Mestre non si sono risparmiati nel presentarci la situazione grave. B.”

Russia. “Quanti anni ha la nostra Anja? 9 dalla nascita – 4 di istituto = 5 anni di una bambina in attesa proprio della nostra famiglia

Mario e Francesca raccontano per #iosonoundono il significato di accogliere un figlio considerato grande, una bambina di quasi 9 anni. La piccola “grande” Anja è arrivata in Italia lo scorso mese di giugno con un bagaglio ingombrante: un passato vissuto all’interno della famiglia biologica e quasi quattro anni in un istituto.

Brasile. Carmine e Tiziana tornati da Rio de Janeiro con le 3 medaglie d’oro più belle: Raiane, Rayssa e Reinaldo di 13,10 e 7 anni. “La nostra adozione? Una scelta di fede”

Quando gli occhi di tutto il mondo erano puntati su Rio de Janeiro per le Olimpiadi, erano lì anche loro. Con la differenza che, diversamente dagli atleti, Tiziana e Carmine sono partiti alla volta del Brasile già sicuri di avere la vittoria in tasca. La vittoria sull’abbandono.

Brasile. “Abbiamo detto sì senza aver visto i loro volti… poi non potevamo credere che le nostre figlie fossero così belle!”

Abbiamo detto sì senza avere ancora visto i loro volti. Con le foto davanti agli occhi non potevamo credere che le nostre future figli fossero così belle. Quando le abbiamo incontrate mio marito ha detto che fino a 40 anni non usciranno di casa!”. Sono arrivate a fine luglio a Bari con mamma Myriam e papà Enzo.

Adozioni internazionali. Cina. Famiglia Baraccani : “Quando vai all’incontro di abbinamento accade che…quello è tuo figlio e arrivi al settimo cielo: da qui può capitare tutto !”

La Cina era già il paese dei loro desideri e il bambino sognato di Arianna e Stefano era con gli occhi a mandorla. “Non sappiamo perché ma è sempre stato così – dicono i Baraccani di Bologna che raccontano la loro esperienza di adozione per #iosonoundono – : siamo stati felicissimi quindi di essere diventati i genitori di Alessio Hu”.  Rientrati da Xi’An nell’ottobre di due anni fa, quando Alessio aveva poco più di due anni, Arianna e Stefano sono in procinto di partire per le vacanze con loro figlio che adora il mare.

Cina. Ho dovuto fargli sentire che ero la sua mamma e…qualche giorno fa è andato in pedalò con papà al largo

Nel giugno di due anni fa un bambino di tre anni, in attesa di incontrare i suoi genitori a Xi’An, aveva trovato il modo di difendersi ancora per qualche istante aggrappandosi alla prima gamba disponibile: Carlo si era sottratto per qualche istante all’abbraccio della tata e osservava la scena. “Non lo dimenticheremo mai” dicono Antonietta e Luciano Cantone.

Bulgaria. Adottare un bambino di 10 anni. Dopo pochi giorni Atanas ha deciso: “Si questi due saranno i miei genitori !”

Dal limbo Atanas è uscito per sempre quest’anno quando a fine marzo Caterina e Samuele Puliti sono partiti da Figline Val D’Arno (in provincia di Firenze) alla volta della BulgariaAtanas, 10 anni lo scorso gennaio, è cresciuto in un istituto vicino a Sofia: è stato dichiarato adottabile solo a partire dal suo ottavo compleanno, quando è stato trasferito da una famiglia affidataria. Possiamo solo immaginare come Atanas, in tutti questi anni, sia stato in grado di tenere accesa la speranza di poter vivere nell’amore di una famiglia: anche questo è il “miracolo” dell’adozione che raccontiamo oggi per #iosonoundono.

Cina. Famiglia Bertoldi “Ecco com’è cambiata la nostra vita in questi 4 anni. E ora in partenza per il Perù…”

In quattro anni la vita di un uomo e una donna può essere stravolta a tal punto da non essere in grado di immaginarla diversamente. Artefice di cambiamenti così esistenziali, un bambino che venuto da lontano riempie e sconvolge la quotidianità di un marito e di una moglie trasformandoli in un papà e in una mamma. Ecco il “bilancio” di questi primi anni dalle parole degli stessi Bertoldi che 4 anni fa hanno adottato Xinyi Mattia: un’esperienza tanto bella e intensa da volere fare il bis…in Perù.  Ecco il racconto di  papà Devid e mamma Elisa.

Perù. Cinzia e Luigi Spina: “Con la varicella siamo diventati subito famiglia!”

A volte grazie all’adozione le famiglie nascono in un attimo, senza neanche quelle ore di avvicinamento al bambino che la stessa procedura richiederebbe, come accade in Perù e in altri paesi. E’ capitato a Cinzia e Luigi Spina che, preparati a conoscere poco alla volta il loro Abel, oggi 4 anni, se lo sono visti in braccio un quarto d’ora dopo l’arrivo in istituto e la sera nel lettone.

Brasile. Sapete cosa è un’ “adozione di famiglia”? State due mesi in Brasile con i vostri figli e lo scoprirete

Tutte le informazioni che riguardavano la storia di André, 9 anni, appena arrivato in Italia con mamma e papà, avevano un comune denominatore: parlavano di ‘famiglia’ che il bambino desiderava sopra ogni altra cosa. E questa tenacia, custodita da André per tanti anni, è stata premiata dall’arrivo di Antonella e Daniele Quintabà a Loreto, in provincia di Ancona. “E’ vero, diceva a tutti di volere una famiglia per lui e nell’attesa ha sempre coltivato questa speranza”, dicono i signori Quintabà, che raccontano la loro storia per #iosonoundono. Un dono immenso per il bambino originario dello stato Rio Grande do Norte: oltre ai genitori ha trovato anche due fratelli grandi ad accoglierlo a casa, un dono per tutta la famiglia, che ha abbracciato unanime l’esperienza adottiva.

Cina. Francesca e Luca “Siamo due ‘alieni’ privilegiati da un destino che ci ha reso famiglia”

Francesca e Luca di Milano sono i protagonisti odierni di #iosonoundono. Hanno adottato Lin in Cina nell’estate del 2014durante un viaggio compiuto con altre dieci famiglie partite da ogni parte d’Italia. Un’adozione felice, con gli alti e bassi tipici di ogni percorso. Un’esperienza meravigliosa che ha cambiato per sempre la vita di un bambino e di una coppia diventati famiglia. Questo il loro racconto in prima personaChe fossimo destinati a un “alieno” era a noi noto già mesi prima di aver incontrato Lin a Xi’An, nel giugno di due anni fa. 

La parola alle famiglie adottive. Silvia Zappa: “Ecco perché l’adozione internazionale non deve finire”.

Non abbiate paura, non demordete. Andate avanti sempre e nonostante tutto e tutti: soprattutto i costanti tentativi dell’esterno (servizi sociali e tribunali) che cercheranno in ogni momento di farvi gettare la spugna. Perché ne vale la pena: nel mondo c’è vostro figlio che aspetta solo che tu lo trovi e lo vai a prendere”. E se a dirlo sono Silvia e Stefano Zappa c’è da crederci. Già perché loro sono un grande esempio di cosa sia la vera accoglienza, avendola messa in pratica in tutte le sue versioni: come adozione internazionale e come sostegno a distanza.

“L’adozione è una cosa meravigliosa?”…Se guardo mio figlio, penso che dovrebbe esistere una parola ancora più bella per definirla

Un pensiero, un piccolo resoconto dell’ultimo anno di vita, un rapido bilancio di ciò che ti è accaduto affidato a un “post” su facebook. Perché basta guardare tuo figlio appisolato in macchina per fare un salto indietro nel recentissimo passato, prendere consapevolezza di quanto ti è costato in pazienza e determinazione, raggiungere quel traguardo e sentire “l’urgenza” di condividere emozioni e gioie ai tuoi amici e non sui social. Perché “l’adozione è una cosa meravigliosa”...

Adozioni internazionali. “Quando si dice il destino: a marzo la telefonata di Ai.Bi. e a maggio abbracciavamo già nostro figlio a Xi’An”

L’attesa è stata lunga, ma ne è valsa la pena: 18 mesi trascorsi come se ogni giorno fosse normale e invece, sotto sotto, l’ansia cresceva. Eppure anche quelli sono stati giorni preziosi per Silvia e Enzo Ferrari di Padova, perché arrivasse, finalmente, l’abbinamento con il piccolo Matteo Shengua. “Proprio così, la nostra pratica ha subito qualche rallentamento durante un periodo in cui la Cina aveva un po’ rallentato il ritmo, solitamente spedito, delle adozioni – dicono i Ferrari, rientrati da Xi’An in Italia a fine maggio – . Il tempo però è stato subito recuperato: dalla telefonata della referente della sede Amici dei Bambini di Mestre, lo scorso marzo, siamo poi partiti subito i primi di maggio per abbracciare nostro figlio”.  Matteo Shenghua ha compiuto da poco 21 mesi: era il più piccolo dei bambini che, in questa tornata, hanno trovato famiglia con Ai.Bi.

“La sera del terzo giorno pianse fra le braccia di mia moglie fino alle due di notte…alla mattina quando si svegliò, era diventato nostro figlio!”

Hanno ancora addosso la “loro” Cina, con quel mix di odori, suoni e immagini che tutte le coppie diventate famiglia a Xi’An conoscono. Lo sanno bene i neo genitori Mara e Mirco De Bovi tornati a fine maggio a Padova, dove vivono con una felicità da luna di miele le emozioni e l’amore donato dal piccolo Marco Xia Fan, adottato con Amici dei Bambini.

Figli in attesa: un miracolo dietro l’altro. Anche Yanliang ora sente al 100% e usa pure i congiuntivi. Il segreto? Saper leggere la scheda con gli occhi del cuore

Sulla scia di una meravigliosa adozione, non si può che pensare a un bis. E così è accaduto a Anna e Marco Signoretto che raccontano oggi il loro doppio dono ricevuto dal paese del Dragone, la Cina: Dan e  Yanliang, affetto da una malformazione congenita dell’orecchio sinistro. 

Cina. “Scarsa o nulla mobilità degli arti inferiori? Comunque vada, viene in Italia con noi” Ora, dopo due anni, Lixuan ci corre incontro felicissima di vivere

E’ stato un destino caparbio che ha portato Chiara Lixuan fino a noi anche quando pensavamo a una sorte diversa. Avevamo letto la sua storia tra quelle segnalate nella rubrica “Figli in attesa”: qualcosa si è acceso, quel giorno, dentro di noi”. Angelo e Nadia Tedesco, a distanza di due anni dal ritorno da Xi’An con Chiara Lixuan, 5 anni compiuti lo scorso aprile, riconoscono che quella bambina affetta da meningocele ancora da operare era già loro figlia.

Cina. Veronica e Alessandro: “Non ci siamo fermati alla scheda di Maia. Nonostante la sua ipoacusia dice già 60 parole. La prima? Ovviamente mamma !! ”

La prima parola che Maia Dong Yu ha pronunciato è stata ‘mamma’. Niente di strano, apparentemente, ma per una bambina di 3 anni con un lieve ritardo al linguaggio, causato da una ipoacusia, quella parola piena di amore ha aperto la strada a un nuovo viaggio per la famiglia Agostini di Cesenatico.

Cina. “Poi una mattina apparvero delle macchie caffelatte sulla pelle…allora comprendi che è veramente tuo figlio”

Le giornate di casa D’Amato, a Roma, cominciano con un delicato “profumo del mattino”, insieme al piccolo Luca Fang Chen di due anni e mezzo, il cui nome poetico descrive solo in parte la sua reale natura. “E’ vivacissimo, un terremoto che così si è presentato a noi anche il giorno dell’incontro a Xi’An, l’estate scorsa“, raccontano per #iosonoundono Maria e Giulio D’Amato.

Adozioni internazionali. Cina. “Adottare un bimbo che ha bisogno di cure mediche è una prova, ma anche un’esperienza che trasforma desideri, priorità e ritmo della vita”

La loro bambina si chiama Myriam Xue, che in cinese significa ‘neve’ e a guardarla sembra davvero un fiorellino bianco sbocciato dopo una nevicata. A luglio la figlia di Elisa e Marco Emma compirà 3 anni: è in assoluto la prima nipote in famiglia, la regina della casa e la cocca di nonni, parenti e amici.

Cina. Con l’arrivo di Dohghong abbiamo cambiato il modo di mangiare: le lasagne e la pasta al pesto erano frullate per tutti, così che eravamo sullo stesso livello

Cosa è cambiato con la seconda adozione? Ecco, sente i gridolini della nostra ‘sirenetta’? ”. A casa Iannone, in provincia di Verbania, l’arrivo della piccola Donghong, 2 anni, ha certamente contribuito a moltiplicare l’euforia dalla scorsa estate. Mentre Arianna e Igor raccontano la loro avventura di adozione per #iosonoundono, la bambina con gli acuti da soprano litiga e gioca e poi litiga e poi canta insieme al fratellino Zhijan, oggi 6 anni e mezzo ma incontrato in Cina quando aveva 19 mesi.

Adottare in Russia. “Abbiamo fatto cinque viaggi, necessari per rassicurare Nikolaj che tutto si sarebbe concluso bene”

L’anno scolastico per Nikolaj, 11 anni, originario della regione di Volgograd, è iniziato lo scorso 1 febbraio, in una classe di quinta elementare della provincia di Modena. Paola e Roberto raccontano la loro storia di adozione per #iosonoundono: una vicenda che ha avuto alti e bassi, prima di arrivare alla sua felice conclusione, ma che non ha mai spento la motivazione e l’entusiasmo. “Sarei andata anche a piedi a prendere Nikolaj!

Cina. Marzia e Francesco Lepore: “La nostra bambina è stata trovata in una culla termica, estremo gesto di rispetto per la vita. Così Sara Ning è rinata come figlia”

Sara Ning oggi ha 18 mesi e dal 19 dicembre del 2015 vive in Italia, in un mondo fatto di amore e di certezze per il futuro. Quelle certezze rappresentate da mamma Marzia, papà Francesco e la loro bella e calda casa di Fiumicino, alle porte di Roma. Sono i coniugi Lepore, che hanno attraversato il mondo per dare a Sara Ning quello che le mancava: una famiglia.

Sei figli, un affido, tre adozioni e una quarta ai nastri di partenza…dalla Bolivia al Kosovo all’ Italia, la parola d’ordine è una sola: accogliere sempre e chiunque.

La felicità ha trovato casa e si è accomodata per bene a casa De Bonis, come ben dimostra questa foto, con i sorrisi e le espressioni gioiose di Chiara, Igor e dei loro sei figli. Anzi, c’è ancora posto. E presto o tardi è probabile che su quel divano si sieda un fratello o una sorella in più.  “E’ vero, saremmo felicissimi di accogliere un altro bambino, magari grandicello – dicono Chiara e Igor, che abitano a Bolzano e sono testimoni odierni di #iosonoundono – : leggiamo sempre la rubrica ‘Figli in attesa’ sul sito di Ai.Bi e non riusciamo a darci pace del fatto che tanti bambini, oltre ad aver subito l’abbandono, anche in ragione della loro età o di un problema di salute, rischino di venire dimenticati e non trovare mai famiglia”.

Adozione internazionale. Cina. “Angelo Fei non camminava per una meningocele: ora è campione di capriole! E noi siamo pronti per il bis!”

E’ arrivato un gioiello e siamo già pronti, prontissimi per fare il bis!” esclamano entusiasti Cecilia e Giovanni Meneghin, genitori di Angelo Fei rientrati a casa, in provincia di Treviso nel giugno dell’anno scorso. Angelo Fei, era affetto da meningocele operato alla nascita in Cina: “Non camminava per cui eravamo pieni di domande e di timori. Ed eravamo pieni di timori e perplessità…Ce la farà con il nostro aiuto, con il nostro amore? Ora è campione di capriole”

Cina. Agnello “Rui aveva la ‘bocca cucita’ ora comincia a sillabare ‘fa-mi-glia’ ”

Non bisogna mai demordere, qualsiasi cosa succeda durante il percorso verso l’adozione, ogni fatica vi verrà ripagata, possiamo assicurarvelo!!”. Walter e Pieranna Agnello grazie all’arrivo di Rui dalla Cina sono diventati mamma e papà: oggi, a quasi un anno dal loro ritorno a casa – era la Pasqua 2015 e il bambino aveva due anni – si sentono di rassicurare ogni coppia che volesse avvicinarsi all’accoglienza adottiva

Russia. Il sogno di Viktor: “Dall’istituto alla breakdance: in Italia ha trovato una famiglia e un palco dove esibirsi”

Siamo rientrati dalla Russia il 12 febbraio di un anno fa e…ci sembra ieri!”.  E’ da Calimera in Salento, in provincia di Lecce, che arriva la storia di oggi per #iosonoundono. Anna Meri e Lorenzo Bubbico ricordano con emozione il loro sogno di famiglia realizzato grazie a Viktor, oggi 9 anni. Un bambino che ama andare al mare, nuotare, ballare “Ci ha chiesto di iscriversi a un corso di breakdance!” e che parla già con leggera inflessione dialettale. Ogni momento dell’adozione, per quanto abbia richiesto pazienza, domande e attese, è ricordato dalla famiglia Bubbico con grande gioia. Viktor aveva compiuto da poco 8 anni e Anna Meri e Lorenzo arrivarono in istituto nei giorni in cui si celebrava il compleanno di tutti i bambini nati in quel mese.