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Riconoscimento kafala: Italia, unico paese europeo a non avere ancora ratificato la convenzione Aja. Vietato adottare i bambini dell’Africa.

Il presidente di Ai.Bi. Amici dei Bambini, Marco Griffini scrive al presidente del Consiglio Enrico Letta, perché prenda urgentemente in considerazione di risolvere una vera emergenza, solo italiana: “Una vergogna da cancellare: la mancata ratifica della Convenzione de L’Aja per la protezione dei minori. L’Italia è rimasto l’unico dei Paesi europei”.

Adozioni Internazionali. Cina: incontro CCCWA e Ai.Bi..

“Rispetto agli altri Paesi, abbiamo iniziato da poco tempo la collaborazione con l'Italia, ma in questo breve periodo, il vostro Paese è diventato il secondo, fra quelli europei, per importanza e significatività in merito ai risultati raggiunti, sia nell’ambito dell’adozione internazionale che in quello della cooperazione con il CCCWA”.

Perù: cercasi famiglie d’accoglienza per 2.200 minori

Vivere nel calore di una famiglia anziché in un freddo istituto. E’ questo l’obiettivo con cui il Ministero peruviano de la Mujer y Poblaciones Vulnerables, attraverso il Programma Integrale Nazionale per il Benessere Familiare (INABIF), ha presentato un progetto di legge sull’Affido Familiare.

Cagliari. Ai.Bi. apre una nuova sede. La risposta all’appello delle coppie sarde: “Non lasciateci sole”

Non è rimasto inascoltato l’appello accorato lanciato, circa due mesi fa da parte delle coppie adottive dell’isola ai vertici dell’Associazione: chiedevano di non essere lasciate sole nonostante l’interruzione dei finanziamenti da parte della Regione Sardegna. Una repentina missione in loco, una serie di fitti contatti con gli interlocutori istituzionali, la constatazione della realtà del gruppo di famiglie nel frattempo creatasi e ….Amici dei Bambini ha aperto una nuova sede a Cagliari, in via Mons. Giuseppe Cogoni, 7, ospite dei locali forniti dalla Curia Arcivescovile.

 

Mario Sberna: “Le famiglie non sono abbastanza importanti per il nostro Governo? Neppure l’ombra di un sottosegretario!”

Primo attacco: “Mi aspettavo che un Ministro della famiglia fosse scelto ancora prima del Ministro all’economia!”. Secondo colpo: “Quando si dice: tutto è famiglia, poi, stringi stringi, la famiglia scompare come soggetto economico”. Terza bordata: “E’ assurdo che non ci sia ancora un interlocutore istituzionale!” . Non si nasconde dietro giri di parole né mezzi toni diplomatici Mario Sberna, deputato di Scelta Civica ed ex presidente dell’Associazione Famiglie Numerose.

Mali: la siccità, la guerra ma soprattutto il blocco delle adozioni internazionali mettono a rischio la vita dei piccoli orfani maliani

Siamo dei genitori “sospesi”. Canditati italiani per l’adozione e dichiarati idonei dall’autorità centrale del Mali; ieri aspettavamo solo d’incontrare i nostri figli, oggi invece ci appelliamo alla ragione, al buon senso e alla speranza che le adozioni internazionali in Mali possano riprendere presto il loro corso. E’ questo il paese in cui abbiamo scelto di presentare la nostra domanda di adozione, un paese che amiamo e al quale ci sentiamo legati da tanto tempo, una terra che sentiamo anche nostra.

Progetto CAI: creare un sistema di protezione all’infanzia

In questi giorni, nella cornice del progetto promosso da Ai.Bi. in Nepal, si sta svolgendo la missione di un’importante esperta nel campo del social work e della protezione dell’infanzia, ovvero la Prof Maria Lyra del Castillo dell’Università delle Filippine. In questa occasione, l’esperta ha condotto diversi incontri con le autorità […]

1° Maggio: festa del lavoro. Perché non vieni a lavorare in Ai.Bi.? Al via la ricerca di 8 nuove figure professionali e di tante famiglie

Come si combatte la crisi? Cercando di investire in risorse umane. È questa la sfida lanciata da Ai.Bi. all’indomani dell’approvazione del bilancio 2012 che, nonostante la pesante recessione che sta attraversando il settore del non profit, ha visto viceversa l’associazione registrare un utile di 24.000 euro, già al netto di un accantonamento a fondi rischi di 60.000 euro.

Adozioni: due Presidenti dei Tribunali dei Minorenni a confronto. Cavallo: “I bambini grandi non vanno adottati” – Villa: “Io invece dico sì”

Da una parte, la convinzione che occorre fissare, in maniera ferrea, nei decreti d’adozione, “stringenti limiti d’età”. Dall’altra, la certezza che la vera emergenza è trovare una famiglia ai preadolescenti. Melita Cavallo, presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma, a confronto con Fulvio Villa, presidente del Tribunale per i Minori di Torino.
Partecipa al sondaggio: “I bambini grandi vanno adottati o no?” >>

Agevolando fa tris: sezioni a Rimini e in Trentino

In un pomeriggio di apertura ne arrivano anche otto. Cercavano un aiuto per scrivere il cv, trovare offerte di lavoro stagionale, orientarsi nella burocrazia e avere l’esenzione dal ticket o rifare la carta d’identità.  Si chiama “Se potessi” ed è il primo sportello in Italia dedicato ai neomaggiorenni.

Il nuovo parlamento pensa al riconoscimento della kafala

Riprendono finalmente in Parlamento i lavori per la ratifica della Convenzione de L’Aja 1996: l’On. Mario Caruso (SCpI) ha depositato alla Camera il progetto di legge “Ratifica ed esecuzione della Convenzione concernente la competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l’esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori”.

 

Amare un figlio senza dire “mio”

Diciamolo subito: chiedere un figlio in affido è altruismo puro. Amore a perdere. Perché il bimbo lo puoi tenere solo due anni. Perché hai la certezza matematica che avrà difficoltà psicologiche, cognitive, a volte di salute.

Da Cittadella a Battipaglia la storia si ripete: “Non si portano via i bambini cosi !” … e quattro volanti della polizia si fermano sotto casa

Le immagini sono confuse: mani che si tengono, si lasciano, il dettaglio di una manica, un paio di jeans… Le voci sono rotte dal pianto, a volte diventano singhiozzi, a volte grida. Ma le parole, quelle, sono chiarissime: Non posso più fare nulla per voi. Ascoltatemi: vi portano in un posto a Salerno. Anche se non mi faranno salire, io sarò sempre lì sotto, insieme a voi. Anche se non mi vedete, io ci sarò. Non credete quando vi dicono che mamma non c’è, che mamma non vi pensa più. Io non vi lascerò mai”.

Adozioni Internazionali. L’India riapre ai Paesi stranieri

Buone notizie per tutte le coppie in attesa di un bimbo. Il sito ufficiale delle adozioni internazionali degli Stati Uniti ha fatto sapere che il Central Adoption Resourse Authority (CARA), in data giovedì 28 marzo, ha rettificato l’annuncio che  l’India non avrebbe più accettato applications per le richieste di adozioni.

Dobbiamo rimpiangere gli istituti?

Federico Zullo ha 33 anni e fa l’educatore. È responsabile dell’area neomaggiorenni dell’Istituto Don Calabria di Ferrara e nel 2010 ha fondato la prima associazione in Italia che si occupa di neomaggiorenni usciti dalle comunità, Agevolando, di cui è anche presidente. Lui stesso è stato un ragazzo fuori famiglia.

Il Malawi contro la ong di Madonna

Filantropia, adozioni, pettegolezzo: sono questi gli elementi principali della battaglia che vede protagonisti Madonna e il governo del Malawi. La diva di Bay City lamenta di non aver ricevuto le giuste attenzioni da parte del governo durante la sua recente visita nel Paese.

Marocco: niente scuola per i bambini disabili mentali

Nessuno ha accettato di prenderli a scuola. Non ci sono insegnanti di supporto, ma neppure strutture in grado di accoglierli, seguirli, aiutarli a imparare. Se un bambino ha la sfortuna di nascere con un deficit mentale, piccolo o grande, a Ben Slimane in Marocco, di fatto non ha un posto dove crescere.

Scoprono che la figlia è gay, decidono di darla in adozione

Il signor e la signora Chadwell hanno ponderato la scelta difficile di dare loro figlia gay in adozione. La coppia, originaria del South Carolina, ha fatto notizia, negli Stati Uniti e non solo, perché si tratta del primo caso (almeno conosciuto) in cui due genitori hanno deciso di dare in adozione una figlia a causa del suo orientamento sessuale.

Così vacilla l’Europa: lo sboom nasce in culla

Siamo tutti a rischio. Vittime di una rivoluzione demografica che sta terremotando le nostre esistenze senza che ce ne sia piena consapevolezza. La stessa Germania, alfiere del rigore in Europa ma anche protagonista di un fenomeno che vede da circa 35 anni la generazione dei figli ridursi a circa un terzo rispetto a quella dei genitori.